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APOSTOLATO SOCIALE 421 travolte, in terrificanti visioni, da pluriennali siccità che desolava– no la regione e forzavano ad emigrare in massa, come accadeva nel Nordeste1. Il governo nei casi più gravì interveniva e, costi– tuendo colonie o centri di soccorso, ne affidava la direzione ai missionari, sicuro di trovare la loro incondizionata collaborazione. Di questi centri, diretti con piena responsabilità dai missio– nari, si ha notizia nella documentazione superstite, sebbene non con quell'ampiezza che si richiederebbe. Un centro assistenziale a fa– vore di coloni e indios semicivilizzati colpiti dalla siccità fu orga– nizzato nel Mato Grosso, intorno al 1857, da p. Mariano da Ba– gnaia che si spinse poi sino a Rio per sollecitare soccorsi2. Varie volte, durante siccità che afflissero la regione del Tibagi, p. Ti– moteo da Castelnovo organizzò servizio d'assistenza per indios e coloni, contrattando generi alimentari a grandi distanze e por– tandoli sul luogo mediante carovane che si avvalevano di mezzi di terra oppure fluviali; a sua volta, al manifestarsi della carestia in luoghi più o meno prossimi a S. Pedro de Alcàntara, inviava i prodotti della colonia per sovvenire alla necessità delle popolazioni colpite 3 • Questo criterio di scambi, sotto l'incubo dei periodici flagelli che affamavano le popolazioni, venne attuato da vari mis– sionari impiegati nella catechesi indiana e perciò direttori di co– lonie più o meno fiorenti; così in Espirito Santo\ nel Maranhao5, in Minas Gerais 6 e altrove. Una efficiente « colonia di soccorso» per emigranti nordestini venne fondata in Bahia da p. Luigi da Grava nell'aprile del 1870, in località chiamata Cachoeira d'Ilhéus 1 ; se pur destinata ad ac– cogliere col tempo gli indios selvaggi della zona, inizialmente essa ebbe origine per sistemare flagelados pela seca e a tale effetto il governo passò i mezzi necessari al missionario dandogli la possi– bilità di farne, in pochi anni, un centro agricolo e industriale assai promettente 8 • • Nel biennio 1877-78, tra Bahia, Pernambuco e Piaui sono almeno tre i centri di soccorso per i colpiti dalla siccità, diretti 1 Si vedano accenni a queste emigrazioni, causate dalle spaventose siccità, in TIMOTEO (ZANI) DA BRESCIA, Al Parà, Maranhifo e Cearà, 285ss; Emilio MALESANI, Bra– sile, 493ss. Si veda l'accenno a p. 393, n. 38. 2 Cf. ACRJ, M: 1/I, 16. 3 ACRJ, T: 1/I, 3, 11, 79. Ciò avvenne anche durante la guerra del Paraguay nei riguardi dei soldati scaglionati lungo il Parami orientale; d'accordo con il go– verno, p. Timoteo provvide in molti casi al vettovagliamento. 4 Si segnalarono qui i pp, Adriano da La11tschner e Wendelin da Innsbruck che a più riprese soccorsero coloni immigrati e indios. Cf. ACRJ, A: 4/VI, 2; P. 2/II, 8; Livro de Le·mbrança (ib., cod. 1 avulso) 43, dove, fra l'altro, si dice di p. Wendelin che fu « um tao bom, util e valente missionario ». 5 Si veda sopra a p. 319s. a Cf. ACRJ, L: 3/I, 25; e in generale l'opera di beneficenza compiuta a più riprese dai due fondatori d'Itambacuri: p. Serafino da Gorizia e Angelo da Sasso– ferrato. Cf. JACINTO DE PALAZZOLO, Nas selvas dos vales do Mucuri e do Rio Doce, 310. 7 Cf. ACB, M, II, lss; GREGORIO DE S. MARINO, Os capuchinhos na Bahia, in A.nais IV, 561; [Basilio PEREIRA], Os religiosos capuchinhos da Baliia, 46s. 8 Cf. SILVA CAMPos, Cronica da capitania de sao Jorge, 295.

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