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418 ALTRE ATTIVITÀ na morte», della Via Crucis e di altre pratiche devote in onore del– la Vergine e dei Santi, tipica tra queste ultime la devozione a s. Francesco di Paola 24 • Nel secondo Impero le devozioni che emer– sero furono quelle del « Mese di Maggio » in onore della Madon– na25, dell'Immacolata di Lourdes e di s. Sebastiano, con «leghe» e confraternite stabilite in molte località 26 • Ovviamente, trattandosi di francescani, i missionari di ogni prefettura non dimenticarono le devozioni caratteristiche del fran– cescanesimo, quali, ad esempio, la Passione di Gesù Cristo, l'Im– macolata, s. Michele Arcangelo, e poi allo stesso santo Fondatore e agli altri santi francescani; di ciò si ha una prova anche nelle numerose catechesi indiane che furono messe sotto la protezione ed ebbero il nome da tali caratteristiche devozioni" 1 • La seconda forma d'apostolato per salvaguardare i fedeli da eventuali errori contro la fede era rivolta alla parte del popolo che sapeva leggere e si avvaleva della stampa devota o di facile polemica che molte volte era scritta direttamente dai missionari. Testimonianze molteplici documentano tale attività in diversi mis– sionari ambulanti. Così, p. Francesco da Corigliano, grande devoto della Madonna del Buon Consiglio, compose in suo onore un opu– scolo che poi diffuse largamente durante le innumerevoli missioni predicate, unitamente ad opuscoli riguardanti altre devozioni2 8 • P. Eugenio da Genova si fece apostolo della « Buona Stampa» in genere, zelandone la diffusione tra il popolo e in pari tempo mo– vendo continua lotta alla stampa cattiva 29 • P. Gaetano da Troina, nella sua instancabile azione contro il protestantesimo, ricorse pu– re alla propaganda di opuscoli devozionali o di facile confutazione dei novatori, opuscoli da lui composti specialmente durante il suo lungo apostolato in Rio Grande do Sul3°. P. Gaetano da Messina senior, coadiuvato da p. Venanzio da Ferrara, mediante preghiere e foglietti contenenti devote pratiche del mese di maggio 3 1, cercò di radicare nel popolo tale dovozione. I pp. Antonino da Reschio e Celestino da Pedavoli, con agili pubblicazioni condotte in forma popolare, attaccarono rispettivamente la massoneria e il prote– stantesimo per renderne immuni le classi medie, facilmente in– clini alle novità 32 • 24 Cf. GIUSEPPE DA CASTR0GIOVANNI, Notizie storiche, 26s. 25 Cf. E.L. BouRR0UL, Freì Gaetano de Messina, 10, nota 2. 26 Si veda in Livro de Lembrança, AGRJ 1 (avulso) 15ss. 27 Così per addurre un esempio, varie catechesi della provincia di Rio de Janeiro, Minas Gerais, Bahia, Para. Si veda a p.162. 164. 258. 270. 277. 339. 28 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 264; ACRJ, F: 4/I, 4-5. 29 Si veda sopra a p. 377. 3 0 Cf. GIUSEPPE DA CASTR0GIOVANNI, Notizie storiche, 91. In generale, come accade anche per altri missionari, si tratta di adattamenti di prediche, suggeriti dai vasti bisogni che il missionario riscontrava tra i fedeli e quindi nati da diretta espe– rienza. ACRJ, C: 2/I, 17. Lo stesso fecero, a un dipresso, i padri Eugenio da Ge– nova in Minas Gerais, Antonio da Molinetto nel Mato Grosso, Doroteo da Dronero nel Maranhao, e altri in altre regioni. 31 Si vedano vari documenti in ACRJ, C: 1/I. 32 ACRJ, A: 3/VI, 9 e 18ss; ACP, IX, E, 12.
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