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PREFETTURA DI PERNAMBUCO 411 nemico della pace e della calma negli spiriti1 10 • E poiché la voce del popolo si elevava nelle ore tarde della sera, al lume oscìllante dei fuochi, più impressionante e commosso diventava l'atteggiamento di quelle moltitudìni senza fine, di uomini e di donne, che pregavano come sempre avevano pregato i pastori accorsi a vedere il Dio– Bambino nella mattina del Natale. Anche l'eloquenza cappuccina ha i suoi segreti, non ancora ca– talogati nelle diverse rettoriche e dialettiche della parola. Era una parola ardente e rude, entusiasmante e aspra, bruciante come fuoco e penetrante come nota di clarino. Riviveva nella bocca dei cappuccini l'oratoria degli uomini di Dio, mirabili tribuni. Movendo apertamen– te guerra al peccato e non velandone la bruttura, colpendo diretta– mente il demonio e non occultandone la ferocia, si battevano nella santa battaglia per il regno di Dio come il Precursore nel deserto; gridavano alto come avevano gridato i profeti Elia eà Eliseo: voce eterna che, mutando di timbro e di gola ma non d'intensità e virtù, venne dai profeti ebrei ai catechizzatori cristiani di Antiochia, di Bisanzio e di Roma imperiale. I sandali, la lunga barba, l'abito rozzo, il coraggio quotidiano, l'abitudine delle missioni senza fine e senza conforto umano, die– dero ai cappuccini, in trecent'anni di battaglia, la gloria di questa tradizione, automatica, spontanea e naturale nella memoria e nel cuore del popolo: essi furono e sono, per le folle di peccatori e di fe– deli, i missionari» 111 • 110 Questo nemico è evidentemente il peccato, alla distruzione del quale mirava la missione annunziando la parola di Dio e dando ai fedeli la possibilità di acco– starsi ai sacramenti. 1ll Cf. Luis da CAMARA CASCUDO, Os capuchinhos no Rio Grande. do Norte, 12si;.
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