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PREFETTURA DI PERNAMBUCO 409 prolunga sin verso il 1860; l'altro abbraccia gli anni intorno al 1870. In generale, lo scopo prefisso ai missionari che venivano de– stinati in queste regioni era quello di dedicarsi alla catechesi degli indios, numerosissimi nelle sconfinate foreste amazzoniche; ma circostanze diverse influivano talora nell'orientare in modo di– verso la loro attività. Tale fu il caso dei missionari della prima spedizione, realizzatasi nel 1843: 4 di essi, e cioè i pp. Pierpaolo da Ceriana, Fedele da lesi, Egidio da Garessio e Ildefonso da Ge– nova, furono per alcuni anni dal vescovo assunti come coadiutori nella visita pastorale; nello stesso tempo essi erano distaccati per predicar missioni ovvero pe:r supplenze parrocchiali 99 • In seguito i pp. Pierpaolo da Ceriana e Egidio da Garessio poterono alfine dedicarsi alla catechesi indiana 100 ; ma gli altri continuarono il ministero ambulante. Così p. Fedele da lesi, nominato nel 1848 superiore interino della missione dopo il ritiro di p. Luigi da Bel– forte (1845) e le dimissioni di p. Pierpaolo da Ceriana, risalì l'Amazzonia fino a S. Paulo de Olivença predicando in tutte le località costiere; in S. Paulo de Olivença, sfinito dalla fatica, fu preso dalle febbri e corse pericolo di morire, riavendosi quasi per miracolo 101 • Fatto parroco di Breves, nel 1853 riprese a dar missioni1° 2 visitando quasi tutte le parrocchie del basso Amazzo– ni. Egli morì ancor giovanissimo nel 1857, avendo la vita stron– cata dalle fatiche e dai disagi patiti 103 • l missionari della seconda spedizione, e cioè quelli mo– ventisi intorno a p. Ludovico da Mazzarino a partire dal 1866, in generale furono impiegati nell'evangelizzare gl'indiani 104 ; tut– tavia, sia in Belem come in altri centri del Para, non mancarono di dedicarsi, saltuariamente, al ministero tra i fedeli; così p. Lu– dovico fu per qualche tempo parroco in Mucajuba e poi accom– pagnò il vescovo in visita pastorale nella quale, com'egli scrive, il lavoro l'occupava « dalle 5 del mattino sino a mezzanotte e perfi– no alle due di notte » 100 ; p. Pelino da Castrovalva, nei suoi con– tinui viaggi tra Bacabal sul Tapaj6s e Belem, spesso visitava cri– stianità prive di sacerdote, tenendovi svariata predicazione 106 • 99 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Ca,puchinhos, 331. Per una documentazione diretta e particolareggiata si veda in AGRJ, E: 1/II, 1-3 (p. Egidio da Garessio); F: 2/I (p. Fedele da Iesi); P: 1/II 1-3 (p. Pierpaolo da Ceriana). 1 0° S,i veda a p. 323. 328. 101 Cf. ACRJ, F: 2/I, 7 (al commissario generale in data 26 dicembre 1850); dalla lettera risulta che la massoneria paraense stava conducendo un'aspra campa– gna di calunnie contro i missionari. 102 ACRJ, F: 2/I, 8 (al commissario generale in data 31 dicembre 1853). 103 Dopo la morte di p. Fedele da lesi, su invito del vescovo diocesano, si recò al Para p. Gaetano da Traina che predicò, fra l'altro, missioni in Belem. Cf. ACRJ, A: 1/III, 1. 104 Si veda a p. 332s. 10 • Cf. ACRJ, L: 3/I, 3 (lett. al commissario generale in data 4 giugno 1868). Questo documento, che riassume l'attività svolta dal missionario dopo il suo arrivo al Para, è assai ricco di dati. 106 ACRJ, P: 1/I, 8.

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