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6 INTRODUZIONE 3. - AMBIENTE ETNOGRAFICO E AMERINDI L'evolversi dell'organizzazione politica riflette circostanze che diremmo esterne; ma in esso ebb~ro il loro peso anche fat– tori intimi e, principalmente, quello etnografico. Il primo problema che si affacciò ai colonizzatori fu quello di trovare sufficiente mano d'opera per le piantagioni, in partico– lare della canna da zucchero, e per gli stabilimenti ( engenhos) che servivano alla sua distillazione. Attesa la limitata ampiezza del Portogallo e il bisogno di coloni in altri territori d'oltremare, tale problema apparve tosto di assai difficile se non impossibile soluzione: di qui il ricorso a importazioni anche dei cosiddetti degrada do s o condannati, che erano sempre degli individui dalla coscienza per lo meno elastica, e poi dell' e l e m e n t o n e r o , soprattutto bantu, catturato nelle colonie dell'Africa occidentale portoghese 8 • L'elemento naturale per dar vita e prosperità alle sterminate regioni e costituire la solida base della colonizzazione era l' a me - rin di o , assai numeroso nei primi tempi sulla costa; ma il cri– terio di costringerlo con la forza al lavoro, spesso sfruttandolo in modo indegno, si rivelò controproducente in quanto lo indusse prima a sporadiche rivolte, poi a rintanarsi nelle foreste dell'in– terno9. L'opera di ricupero fu intrapresa dai missionari che, se pur mossi principalmente dallo scopo dell'evangelizzazione, indi– rettamente contribuirono a strappare larghissime aliquote di pri– mitivi alla vita nomade avviandoli verso la civiltà; ma la tenden– za e gli sforzi dei fa zen de i r o s per farne degli schiavi de– terminarono tra le missioni e i colonizzatori un secolare antago– nismo che spesso attinse forme acute e, più ancora, produsse som– movimenti tra i nativi che in più di una occasione, anche appog– giandosi a invasori, misero in pericolo la compagine della colonia. Comunque, sotto il peso di questi diversi fattori, l'ambiente etnografico brasiliano venne a configurarsi in tre elementi fon- 8 La tratta dell'elemento nero incominciò verso la metà del secolo XVI. A pre– scindere dal fatto già triste in sé, anche se rispondente alla mentalità dei tempi, ingor– digia di guadagno da parte dei comandanti delle navi rese ancor più tragico questo commercio, tanto che il re portoghese dovette più volte intervenire con severe sanzioni. Si veda in App. II, doc. 23, 468; C. de ABREU, Capihllos, 20s. 9 Scrive il gesuita p. Fernao Guerreiro in una relazione riportata dal Mendes de Almeida: « Naquelles primeiros vinte annos que os nossos entraram no Brasil, havia junto do mar tao grande multidao de gente que dizia Thomé de Souza... a El-Rei D. Joao III, que ainda os cortasse em açougue, nunca faltaria... Porém, come os brancos iam provoando a terra e fazendo engenhos de açucar e fazendas, e para' isso tinham necessidade de muitos trabalhadores, começaram a lançar dos naturais da terra, e, o que é pior, cativa-los e faze-los escravos, ferrando-os e vendendo-os para diversas partes da mesma Provincia. Pelo que os pobres Brazis, corno de sua natureza sao tristes e coitados, entraram em tamanha melanchonia, que os mais delles morreram e se consumiram; outros fugiram pelas terras a dentro e nao pararam senao dali a cento ou duzentas leguas, e deixaram a fralda do mar despovoada ». Cf. C. MEN– DE'! DE ALMEIDA, Mem6rias II, 513.
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