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390 MISSIONI « AMBULANTI » predicazione intensiva, durata una quindicina di giorni e svoltasi nei quattro rioni della città con la seguente distribuzione di per– sonale: il prefetto in Boa Vista, Luigi da Belforte in S. Giuseppe, Sebastiano da Melia in S. Antonio e Gaetano da Messina in Reci– fe. Furnono giorni di meditazione, di preghiera, d'invocazione; alla processione :finale si contavano 20.000 persone, « dominate, scrive il Guennes da Silva Mello, dalla più viva contrizione ed esprimenti in varie forme lo spirito di penitenza che martoriava non solo il cuore ma anche la carne: molti portavano pesanti pietre, altri grossi tronchi d'albero ovvero grandi croci, e altri infine con san– guinose discipline bagnavano del loro sangue la terra dei loro peccati gridando in coro immenso e unisono: - Signore Iddio, Misericordia! ». La missione otteneva anche il suo effetto visibile perché il discorso :finale e conclusivo, pronunciato di p. Gaetano da Messina senior, fu tosto seguito da piogge abbondanti 24 • Il governo di p. Placido da Messina continuò con ritmo ognor crescente d'attività apostolica sino al 1848; i missionari della Penha si erano ormai accaparrati tale stima e prestigio sia tra il popolo come nelle stesse autorità ecclesiastiche e civili che ad essi si ricorreva per qualsiasi evenienza, come costruzioni di chie– se ed altre opere pubbliche, calamità, rivoluzioni, promulgazioni di leggi invise o incomprese dal popolo: naturalmente, il :fine prin– cipale della loro opera restava quello spirifoale, ottenuto nella pa– :ficazione degli animi e nel risveglio di vita e pratica cristiana. Lo stesso anno in cui fu predicata la missione della capita– le (1845), i missionari si divisero in seguito fra l'interno di Per– nambuco, Alagoas e Paraiba, dove. rimasero buona .Parte anche dell'anno seguente. P. Serafino da Catania riprese invece la stra– da del nord e, attraverso le province di Paraiba e Rio Grande do Norte, già da lui percorse negli anni antecedenti25, raggiungeva la capitale del Ceara, dove predicava una grande missione; poi si spingeva nell'interno in un tour apostolico che toccava successi– vamente Maranguape, Aracape, Baturité, Canindé, Santa Quiteira, Bairro dos Macacos, Sobral, Araracu, Granja, Viçosa ed altri luo– ghi minori, ritornando infine ammalato a Fortaleza nel febbraio del 1847; nel maggio dello stesso anno sulla piazza di Fortaleza inaugurava in forma solenne un grande c r u z e i r o, ritenuto autentica opera d'arte 20 • 24 Cf. GUENNES DA SILVA MELLO, Ligeiros traços, 68s, dove l'autore soggiunge che, a ricordo del fatto, si continuò nella chiesa della Penha la devozione del Mese di Maggio, del S. Cuore di Maria, della Laus perennis e del santissimo Rosario. Si veda la descrizione di questa grande missione in Noticia acerca dest'hospicio, ACP, II/82, 44ss. 25 Tra l'altro, in Rio Grande do Norte aveva aperto un grande canale per mettere in comunicazione una laguna con il marè. Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchi– nhos, 318. Sull'attività in genere del missionario nella stessa provincia si veda Luis da CAMARA CASCUDO, 0s capuchinhos no Rio Grande do Norte, 7ss. 26 Scrive il Guennes: « O cruzeiro da capital do Ceara é urna das mais subli– mes senao o primeira obra que o Brasi! conta neste genero ». Ligeiros traços, 121ss,

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