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PREFETTURA DI RIO DE JANEIRO 383 Del resto, per avere un quadro completo dell'apostolato con– dotto con tanta assiduità e dedizione tra i fedeli, si deve tener conto dell'apporto, talvolta cospicuo, che ad esso recavano i missionari impegnati nella catechesi indiana. Invitati dai vescovi oppure mossi da altre circostanze, essi molte volte associavano ovvero al– ternavano i due ministeri, così che un buon numero dei missionari ricordati nel capitolo precedente dovrebbero pure figurare in questo. Tale, ad esempio, è il caso dei due missionari del Mato Grosso, Mariano da Bagnaia e specialmente Antonio da Molinetto, che per vari anni attesero anche al ministero ambulante e con risultati largamente apprezzati dal vescovo diocesanoc 9 • Lo stesso avvenne nel Goias dove p. Clemente da Genova prima, e poi p. Sa– vino da Rimini svolsero un fecondo apostolato tra i fedeli, sia dando missioni oppure occupandosi in uffici parrocchiali7°. 11 lVIato Grosso e il Goias, regioni assai arretrate e popolate in gran parte da indios, richiedevano soprattutto missionari cate– chisti ; ma non mancano neppure qui alcune figure di rilievo di missionari popolari, come, ad esempio, p. P a o 1in o da F o - g nano. Questo missionario, approdato al Brasile nel 1867, ebbe per sua prima destinazione la prefettura di Bahia; ma l'anno dopo lo troviamo in S. Paulo e nel 1870 in Uberaba (Minas Gerais), al– lora dipendente ecclesiasticamente dal vescovo del Goias 71 • In que– st'ultima località, dove si costituì un ospizio che cedette più tardi alla mitra 12 , rimase un decennio continuando l'apostolato di p. Eu– genio da Genova e segnalandosi inoltre nel campo culturale con importanti articoli religioso-filosofici pubblicati su di un periodico locale, di cui era uno dei redattori. Già durante questo periodo, a richiesta del vescovo, p. Pao– lino estendeva il suo apostolato ad altre località della vasta diocesi goianese; il vescovo lo aveva in grande stima e di lui si avvaleva per incarichi molteplici come missioni popolari, visite pastorali, corrispondenza del 1mss1onario, per cui lo presenta come un uomo instabile nei suoi propositi e spostantesi a suo piacim(lnto senza mai fissa dimora; ma, per ci– tare un esempio, a proposito della fallita missione indigena nel Goiiis egli scriveva, in data 16 settembre 1851, di esser giunto con p. Raffaele da Taggia sino a Ma– riana, poi, mancando i mezzi per proseguire il viaggio, si erano divisi; egli aveva allora « servito per due anni in un'aldea di indios nel Goiaz: ma, abbandonato da tutti e quasi morto di fame », era stato costretto a dedicarsi al ministero ambulan– te (D. 13). Da altri documenti risulta che egli a più riprese tentò di sganciarsi dalla cura d'anime in parrocchie; ma a ciò sempre si opponevano i vescovi (D. 16, Casa Branca, 30 ottobre 1855). E finalmente da S. Paulo, in data 29 giugno 1863, egli scriveva al commissario generale di trovarsi « povero, senza aiuto, e inoltre ritenuto per ribelle», mentre non ne sapeva nulla; mettendosi nelle mani dei supe– -riori egli soggiungeva: « Amo a minha religiiio e nao a deixarei nunca por meu querer » (D. 17). · G9 Si veda a p. 247s. 7 0 Cf. ACRJ, O: 3/III, 13; S: 1/I, 2. 71 Uberaba fu eretta in diocesi indipendente il 29 settembre 1907. Cf. M. BAR– BOSA, A Igreja no Brasil, 39. 72 Ciò avvenne nel 1881; si veda la !etera del vescovo del Goiiis al commissa– rio generale in data 30 agosto 1881, in ACRJ, C: 3/III, 1.

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