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PREFETTURA DI RIO DE JANEIRO 381 pellegrini numerosi e accorrenti anche dalle zone prn lontane, predicando, confessando e soprattutto impressionando con l'auste– rità e la santità della sua vita. Gioachino Silverio de Souza, che fu più tardi vescovo di Dia– mantina 6 1, in una delle sue opere dedica a p. Luigi una commossa pagina che merita di essere riportata. Dopo aver accennato indiret– tamente all'opera compiuta dal missionario nel santuario, tra– sformando il luogo materialmente e spiritualmente, soggiunge: « Ci riferiamo al saggio e virtuoso p. Luigi da Ravenna, cap– puccino italiano, che meritò encomi altamente significativi dal ce– lebre Warming. Tradizionale in questi luoghi è la fama della vita esemplarissima di p. Luigi. Non potendo egli, per diuturna e im– placabile infermità, occuparsi nell'evangelizzazione dei popoli, come avevano ordinato i suoi superiori e come egli stesso da vero apo– stolo desiderava, si rassegnò a passare la sua silenziosa vita in que– ste avventurose regioni che vennero illustrate dallo splendore delle sue altissime virtù. Durante la sua cappellania nel santuario della Pietà, con l'aiuto del suo confratello di abito p. Francesco da Cori– gliano che, dando missioni, raccoglieva elemosine per i restauri della chiesa di Caraça, p. Luigi attuò grandi opere nel santuario del suo cuore. Ricostruì la chiesa, aprì sull'alto della serra ingenti depositi di acqua per le necessità dei pellegrini, comprò una casa con terreni ai piedi della montagna e la rinnovò completamente per– ché servisse di riposo, come pare, ai missionari di passaggio » 62 • Nei lunghi anni trascorsi sulla serra di Caraça p. Luigi svolse un apostolato silenzioso ma intenso e largamente fruttuoso non solo nella regione circostante ma, attraverso i pellegrini, in altre re– gioni lontane; diffuse la devozione all'Addolorata e trasformò il santuario in un centro spirituale di prim'ordine dove a migliaia e migliaia traevano ogni anno i devoti , sicuri di trovare chi, oltre ai sacramenti, somministrava consigli, incoraggiamenti e conforto. Ai numerosi pellegrini sempre egli rivolgeva la sua parola aposto– lica inducendoli a ricevere i sacramenti e inculcando la devozione alla Madonna; così la sua a'Gtività, all'apparenza modesta e limi– tata, si rivelò invece di grande efficacia perché numerose furono le conversioni ottenute, le famiglie cristianamente sistemate, le co– scienze purificate e animate a una sincera pratica della fede. P. Luigi si spense santamente all'ombra del suo diletto san– tuario 1'11 gennaio 1871 allorché, come scrive il De Souza, « la chiesa della Pietà aprì il suo seno per accogliere i venerandi resti dell'umile cappuccino che, a duri colpi di disciplina, aveva bagnato del suo sangue le pietre di quel sacro monte ». Secondo lo stesso autore, uno dei successivi cappellani del santuario, volendo con 61 Diamantina :fu eretta in diocesi da Pio IX con la bolla Gravissimum solli– citududinìs del 6 giugno 1865; mons. Joaquim Silveiro de Souza fu il seconèo ve– scovo della diocesi reggendola dal 1905 al 1933; sotto di lui la diocesi fu elevata ad archidiocesi per la bolla di Benedetto XV Quandocumque se praebuit, del 28 giugno 1917. Cf. J.B. LEHMANN, O Brasil Cat6lico, 86. 62 Cf. Joaquim Silverio de SouzA, Sitios e personagens, 153.

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