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380 MISSIONI « AMBULANTI » modesto nelle proporzioni esterne, il suo apostolato acquista una particolare fisonomia per le circostanze che l'accompagnarono. Egli fu tra i primi missionari destinati in Minas Gerais nel secondo Impero; solo e di salute cagionevole, egli dà missioni in piccoli luoghi, ripara cappelle e cimiteri oppure supplisce parroci in vilas e povoados di minor importanza. In questo ruolo di secondo piano entra forse in gioco anche la sua timidezza, ma la causa principale è la malferma salute: due volte, accompagnando il ve– scovo in visita pastorale, cade ammalato ed è costretto a ritirarsi. In seguito, per alcun tempo, si associa a p. Francesco da Corigliano e con lui predica missioni nelle zone di Ouro Preto, Mariana e Sabara 58 ; ma ricade ammalato ed è costretto a ritornare nella frazione di Lapa, dove il parroco di Sabara, don J osé Gonçalves, sin dal 1850 lo aveva incaricato dell'assistenza ai fedeli, mentre, in pari tempo, il vescovo l'aveva nominato cappellano del vicino monastero di MacaubaS 59 • Da questa località, in data 4 febbraio 1855, scriveva al commissario generale: « Fatto dal vescovo cappellano delle recolhidas di Maca,ubas, da alcuni anni risiedo in questa terra. Qui mi occupo dì e notte, quasi senza interruzione, in udire confessioni. Non posso predica– re, attesa la mia cagionevole salute, la debolezza· del petto, la fioca voce; ma svolgo il ministero anche nelle terre vicine dove mi porto per confortare i deboli, sollevare i caduti, andar in cerca dei tra– viati. Sto ormai ultimando la costruzione di questa chiesa: il luogo è aumentato a dismisura e il popolo pretende l'erezione di una nuova parrocchia, indipendente da Sabara, ma io non voglio esser par– roco » 60 • In Lapa p. Luigi costruì dunque la chiesa assistendo i fedeli nella zona e tenendo la direzione spirituale del monastero di l\'Ia– caubas; ma il suo vero apostolato doveva incominciare poco dopo, allorché il parroco di Sabara lo mandava sulla « Serra do Caraça » come cappellano del santuario che sorgeva sull'alto della montagna, dedicato all'Addolorata. Qui il missionario rimase una quindicina d'anni (1856-1871) e cioè sino alla morte, zelando il decoro del santuario, da lui rifatto, accogliendo con paterna affabilità i 58 Mons. Antonio Ferreira Viçoso, vescovo di Mariana (1844-1875), in una pa– storale sopra la istituzione delle « missioni perpetue », accennava all'apostolato dei due missionari nei termini seguenti: « Che frutti di bene hanno prodotto con le loro missioni i due missionari cappuccini che vissero lunghi anni tra noi! Di essi, il solo che oggi vive è dovunque ricercato e, nonostante le sue continue infermità, si sa– crifica e per dir così si uccide con le continue fatiche nel confessionale e sul pulpito>>, Citato da FIDELIS DE PRIMERIO, Ca,puchinhos, 265s. 59 Su questo mon,istero, di cui ebbe già a occuparsi nel secolo XVIII p. Gi– rolamo da Monreale, si veda a p. 135. Le suore nel 1788 erano state aggregate al terz'ordine francescano. Cf. B. RoWER, A ordem fra,ncisca,na, no Bra,sil, 127. 6 ° Cf. ACRJ, L: 2/I, 1. Il missionario, forse alludendo a una antecedente di– sposizione del commissario generale riguardante la catechesi indiana, scriveva di nutrire tuttora « un ardentissimo desiderio» e di tenere « ferma fiducia di portarmi alla volta degli Indi e adoprarmi alla loro conversione, per la qual cosa mi sono procacciate le cose necesasrie »; a questo fine egli si era già portato nella capitale mineira per intendersi con le autorità.

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