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PREFETTURA DI RIO DE JANEIRO 373 scorsero come per i frutti riportati nel ministero, acquistano uno spicco singolare. Una di queste fu p. Francesco da Corigliano (Co– riolano), della monastica provincia di Salerno, oratore fecondo ed avvincente che per quasi un ventennio fu l'apostolo delle po– polazioni «sertanege » del Brasile centro-meridionale. In un opu– scolo di devozione, dedicato alla Madonna del Buon Consiglio e pubblicato verso la fine della sua vita, egli dà gli estremi del suo apostolato scrivendo: « Destinato dalla divina Provvidenza e per incarico del santo padre Gregorio XVI, di nostalgica memoria, nel 1844 giunsi come missionario in questo Impero ed annunziai la divina parola nelle province di Rio, S. Paulo e Minas Gerais » 35 . Ma non è facile seguire il missionario nel suo movimentato apo– stolato, di cui rimane solo qualche eco nella sua scarsa corrispon– denza36. Studiata a Rio la lingua portoghese, in pochi mesi se ne impadronisce in tal modo da potersi presentare su qualsiasi pul– pito; ma il suo campo preferito è l'interno del paese, la gente del sertao, semplice e buona anche se non molto progredita cultu– ralmente. Nei primi anni egli si dedica a un largo apostolato nelle province di Rio e di S. Paulo; è dal 1848 che s'inizia, per dir così, il secondo ciclo della sua attività, durato un settennio e attuato in compagnia di p. Eugenio da Genova e del fratello laico Arcangelo da Napoli. In successive battute, interrotte solo dal tempo neces– sario alla costruzione di chiese, cimiteri e altre opere pubbliche, frutto delle missioni predicate, i missionari percorrono le zone di Ouro Preto, Pouso Alegre e S. Bento do Sapucai (1848-49). Nel 1850, dal Sapucai, facendo perno su Santana, si spostano su Cal– das e località limitrofe, e l'anno seguente, evangelizzando il di– stretto di Campestre, già s'avvicinano al confine della provincia di S. Paulo. Entrano in seguito in quest'ultima provincia e dànno missioni in Casa Branca, Caconde e altrove. Rientrati in Minas ne] 1853, percorrono le zone di J acui, S. Sebastiao do Paraiso, Abadia do Porto de S. Francisco e S. Joao Nepomuceno; movendo ormai verso il centro di Minas, s'attardano in Santana do Rio de S. Joao Acima, oggi Itauna, dove costruiscono il cimitero con la cappella di S. Michele. Nel 1854 è la volta della zona di S. Gonçalo, poi di Curral de El-Rei, dove p. Francesco erige una Via Cnwis al natu– rale che abbraccia un'area di 1.600 metri quadrati, cintata da muro a protezione ·delle scene della Passione. Le missioni continuano nella parrocchia di Antonio Dias de Ouro Preto, dove è costruita la cappella di Santana da Chapada: a conclusione della missione i missionari issano sul picco di Taquaril un cruzeiro di straordina– rie dimensioni, inaugurato alla presenza di molte migliaia di per- 35 Citato da F!DELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 264. 36 Cf. ACRJ, F: 4/I, 1-6. Si tratta di 6 lettere, datate tra il 1852 e il 1861, ricche di dati.
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