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360 MISSIONI « AMBULANTI » popolo umile e abbandonato del s erta o che prese a venerarlo come il suo missionario e a raccontar di 1ui episodi commoventi di bontà e di zelo 42 • Il 25 gennaio 1891, e cioè cinque giorni prima della sua morte, egli scriveva al ministro provinciale di Genova: « Lungo 8 anni servii qui (in Bahia) da superiore e dopo varie suppliche fui dispensato. Da quel tempo in qua mi consacrai alle missioni, stando fuori di casa quasi due terzi dell'anno, in compagnia d'un religioso, e così continuai fino al principio dell'anno passato. Oggi però mi veggo privato di questa consolazione, perché col cre– scere degli anni, che ne tengo compiti 77, vanno diminuendo le forze, ed io non mi trovo più in grado d'intraprendere viaggi e fatiche per ragione della debolezza che sperimento nelle gambe. Non sto perciò ozioso, impiegandomi nel confessionale buona parte del mat– tino nella chiesa, e dopo pranzo a confessare nei 4 monasteri di Religiose... Qui faccio punto supplicandola che voglia benedirmi e pregare il Signore per me, e quando riceverà la notizia della mia morte, le chiedo la carità di comunicarla subito agli altri conventi di codesta provincia, affinché mi facciano i suffragi a cui ho di– ritto, poiché tutti gli anni celebrai messe per le anime dei nostri fratelli costì trapassati » 43 • Il 30 gennaio 1891 p. Paolo Antonio celebrò per tempo la messa, confessò come al solito nella chiesa della Pietà e fu pre– sente a tutte le pratiche della comunità religiosa. Verso sera, dopo la mezz'ora di meditazione davanti al SS. Sacramento, tran– quillamente si ritirò nella sua cella e qui, alle ore 17.30, fu ri– trovato senza vita, seduto accanto alla piccola scrivania e in at– teggiamento di chi sta meditando. Il francescano p. Diogo de Freitas, allora seminarista nella capitale bahiana, scrive che « la notizia della sua morte risonò dolorosa in tutta la città, resa ancor più impressionante dalla subitaneità e dalle circostanze che l'accompagnarono; la scomparsa del santo missionario fu un chiaro attestato delle sue virtù, degna conclusione della sua vita di uomo apostolico e religioso esemplare » 4 '1. I funerali furono un'altra prova della stima che p. Paolo An– tonio s'era acquistata in Bahia: clero e fedeli di tutte le classi sociali si affollarono dietro la sua bara, testimoniando un'ultima volta la loro venerazione e riconoscenza verso il missionario che tanto aveva operato a gloria di Dio e a bene della patria d'ele– zione, il Brasile. Scriveva il Diario das Noticias in un sintetico giudizio, unito all'annunzio della sua morte: « L'estinto ha esercitato la carica di prefetto in questo stato come in quello di Sergipe: grandi furono i servizi da lui prestati 42 [b., 20s. Si veda anche GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Nntizie storiche, 88s. 43 Cf. FRANCESCO ZAVERIO, I cappuccini genovesi I, 191. 44 Citato da FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 306; si veda ivi ciò che lo stesso p. Diogo das Freitas scrive a riguardo della predicazione di p. Paolo Antonio, « missionario que enfundia respeito e estima, conhecido e acatado em toda a Bahia >>.

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