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340 CATECHESI INDIANA tire svizzero cappuccino patrono della S. Congregazione di Pro– paganda Fide 124 • Anche S a o F i de 1i s in breve tempo prese a prosperare contando alcune centinaia di primitivi; nel febbraio del 1874 il presidente del Para lo metteva sullo stesso piede del precedente, chiamandoli ambedue « importanti » 125 • Sembra certo che la mis– sione del Capim, sotto la direzione di p. Candido, si avviava or– mai verso i più lieti auspici e che, col tempo, avrebbe dato grandi risultati; ma su di essa s'abbatteva un'improvvisa sciagura che doveva schiantarla sul nascere. Nel marzo o nell'aprile del 1874 alcuni tecnici europei, tra i quali l'ingegnere belga Bochhausen e alcuni svizzeri amici di p. Candido, giunsero in comitiva all'aldeamento di Sa o F id el i s e pregarono il missionario che li avesse ad accompagnare in una esplorazione lungo il Surubiju, affluente del Capim. Il missionario naturalmente accondiscese e alcuni giorni dopo la comitiva, com– posta, oltre che dagli europei, da alcuni coloni e indios, risaliva il fiume in canoa, sostando di notte in un piccolo accampamento che veniva di volta in volta costruito e disfatto. Fu in una di queste soste notturne che la comitiva venne aggredita e annientata, non si sa bene se a scopo di furto ovvero da parte di tribù selvagge che volevano mantenere inviolato il territorio da esse abitato 126 • Così p. Candido terminava tragicamente la sua missione di pioniere dell'alto Capim, iniziata tre anni prima con tanto gio– vanile entusiasmo. A prescindere dalla sua perdita, assai grave per la missione data la sua giovane età e il suo spirito d'intrapren– denza, la sua morte segnò anche la fine della catechesi nella zona perché il missionario superstite, p. Luigi da Piazza, alla notizia del suo assassinio ebbe un turbamento mentale, tanto che fu ne– necessario rimuoverlo dal Capim 121 ; così i due nuclei catechetici dell' A s s u m p ç a o e di S a o F i d e 1i s rimasero senza personale, il che segnava la fine dell'apostolato indiano nella zona 122 • 12 ' Si veda a p.162, n.124. 125 Cf. Pedro Vicente de AZEVEDO, Relatorio ... em 15 de Feverefro de 1874 (Ass. Prov. do Para), Para 1874, 48. 126 Cf. A. JANN, Candidus Sierra, 91; FIDELIS DE PR!MERIO, Capuchinhos, 335. 127 P. Luigi lo stesso anno raggiungeva Rio de Janeiro in compagnia del ce– lebre vescovo del Para, mons. Macedo Costa, che era tratto alla capitale per essere giudicato (dal governo) a motivo del suo fermo atteggiamento contro la massoneria dominante nelle i r manda de s. In seguito p. Luigi lavorò in Angra dos Reis e poi nel Paraguay, da dove tornò nel 1885, vivendo nell'ospizio di Rio per altri 24 anni. Abolito il commissariato generale, egli fu per due volte superiore regolare della missione di Rio de Janeiro; morì il 16 agosto 1909. Cf. GIUSEPPE DA CASTRO– GIOVANNI, Notizie storiche, 105; FIDEL!S DE PR!MERIO, Capuchinhos, 335. 1 2s Si veda in ACRJ, L: 3/I, 26, la lettera del commissario generale p. Gae– tano da Messina senio1· al ministro dell'agricoltura in data 26 settembre 1874, dove il superiore traccia il triste bilancio dell'opera missionaria nel Para: i due su– perstiti missionari del Tapaj6s si trovano in uno stato d'abbandono così che, se il governo del Para non ne prenderà le difese contro i regatoes e altri nemici della catechesi, anche quest'ultima missione tra breve finirà; i pp. ùarmelo da Mazza– rino e Biagio da Cento sono morti per febbri; p. Candido da Hémérence è stato as– s2ssinato con 5 colpi di fucile mentre dormiva, di notte; p, Luigi da Piazza, im-
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