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LE dATECHESl DEL NORD 339 necessari all'impianto degli aldeamenti che aveva gia progettati nelle precedenti escursioni. Dopo un venti giorni di viaggio egli giungeva in una località dell'alto Capim chiamata Ana.uer,a, e si– tuata a valle della confluenza del Surubiju con lo stesso Capim; qui, in un vasto tratto di terreno pianeggiante adatto alla colti– vazione, raccoglieva alcune centinaia di indios e nell'ottobre dello stesso anno inaugurava ufficialmente la nuova catechesi dep.i– cata alla « Assumpçao de Nossa Senhora no Alto Capim », compo– sta da indios Tembés 121 • Ma la sfortuna sembrava perseguitare il giovane missionario nei suoi sforzi civilizzatori; dopo il pericolo già da lui corso nel– l'agosto e un leggero attacco di malaria in Assumpçao, ai primi del 1872 il suo alacre collaboratore, p. Michelangelo da Burgio, era colpito da febbri acute che fecero temere della sua vita, e in tutta urgenza dovette essere ricoverato a Belem 122 • In attesa di un altro missionario, p. Candido continuò da solo ad allargare la catechesi e a presiedere ai lavori della colonia che si era frattanto arricchita di una cappella, di abitazioni e di fertili campi che pro– ducevano in abbondanza mandioca, riso, canna da zucchero, e ba– nane. Agricoltore nato per tradizioni di famiglia e inoltre dotato di grande talento per l'architettura e l'arte in genere 123 , il cappuc– cino svizzero aveva già tracciato un piano di sviluppo che dove– va fare della colonia una pittoresca cittadina dell'interno, con vie alberate e costruzioni semplici ma eleganti, con la sua bella chiesa e gli altri edifici necessari; egli meditava inoltre di costituire vari nuclei lungo il Capim, destinati a richiamare gli indios della zona, e d'introdurre culture speciali che avrebbero dato prosperità e be– nessere a tutta la zona, avviando l'importante bacino fluviale verso un sicuro incivilimento. Nel maggio del 1872, quando da Belem gli venne finalmente in aiuto p. Luigi da Piazza, l' A s su m p ç a o era stabilita: le co– struzioni più necessarie erano state fatte; la scuola iniziata; i campi prosperavano e gli indios vivevano tranquilli anche se, di tempo in tempo, non mancavano incursioni di rega.toes a turbare la pace. P. Candido ritenne giunto il momento d'effettuare una nuova fondazione destinata alle tribù dei Turi n ara s e Ama - nagés; pur mantenendo l'alta direzione di tutta la zona cate– chetica, affidò l' A s su m p ç a o a p. Luigi ed egli si spinse più avanti sul fiume fermandosi a una dist.anza di due giorni, in una località che aveva già studiata in precedenza; qui l'intrapren– dente missionario radunava altri indios e gettava le basi di un se– condo aldeamento dedicata a S. Fedele da Sigmaringen, il mar- 121 Si veda copia del Relat6rio presentato da p. Candido al governo del Para in data 19 novembre 1871, in AGMC, H 86, Comm. Gen. Brasiliae (Rio), D, 1. 122 P. Candido nella sua relazione dice che il luogo è « piuttosto malarico », co– me del resto tutta la zona del Capim. Ib., 3. P. Michelangelo, sotto la minaccia di diventar completamente cieco, fu poi mandato a Pernambuco. Cf. ACRJ, L: 3/26; A, 1, I, 1. 123 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capiwhinhos, 334; A. JANN, Candidus Sierro, 5ss,

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