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LE CATECHESI DEL NORD 337 per la sua sussistenza. Mi trovai con uno di questi missionari 110 , udii il racconto delle fatiche supportate e delle difficoltà contro le quali ha dovuto lottare, l'ho visto con la salute disfatta e in condi– zioni di non poter camminare; eppure, anche in questa condizione, quando io glì dissi che per ordine del governo imperiale stavo per procedere allo studio della strada che partendo da lgarapé-Tucurui conduce alla missione, si rianimò tutto, volle ritornare e ritornò infatti sull'alto Xingu per accompagnare l'ingegner capitano Gioa– chino Saverio de Oliveira Pimentel nel lavoro che gli ho affidato. Rimasi ammirato per tanta dedizione che non ha ricompensa in que– sto mondo e che solo p~ spiegarsi con le parole ripetutemi dal mis– sionario quando io lo consigliai a non esporsi alla morte: - L'unico scopo della mia vita è il servizio di Dio!... Io sono persuaso che queste mie idee a riguardo della catechesi religiosa trionferanno il giorno in cui si potranno confrontare i ri– sultati della missione dello Xingu con la triste condizione dei pri– mitivi, affidati a una direzione [laica] che non può farsi sentire a distanza 111 e quindi abbandonati a se stessi, sfruttati dai rigat– tieri e da altre malefiche influenze che, a forza di menzogne e be– vande alcooliche, tolgono loro anche quel poco che hanno con per~ mute altamente lesive della giustizia, lasciando loro solo l'immora– lità. Parlai pochi giorni fa con un tuchawa (capo) degli indios del rio Capim, lo richiesi se desiderasse un padre missionario; la rispo– sta, nella parola e nei gesti, fu la più espressiva e significativa del– l'alta stima che i missionari godono tra questi infelici e del desiderio grande con che essi li attendono » 112 • e) Rio Capi m. - Dopo la morte di p. Carmelo il vicepre– fetto replicò a Rio le richieste di personale e all'inizio del 1871 otteneva i missionari p. Candido da Hémérence e p. Michelangelo da Burgio, destinati rispettivamente sul rio Capim e sull'Araguaia; a questi, nel maggio dello stesso anno, s'aggiungeva p. Pelino da Castrovalva proveniente da Pernambuco e, nell'ottobre, il commis– sario generale da Rio inviava i pp. Luigi da Piazza, Antonino da Albano e Biagio da Cento, quest'ultimo morto il giorno stesso del suo arrivo a causa della febbre gialla presa in S. Luis do Maranhao durante la sosta della nave 113 • Con questo gruppo di missionari poteva esser riaperta la missione del Tap a j 6 s affidata, come abbiamo visto, ai pp. Pe- 110 L'allusione, ovviamente, si riferisce a p. Ludovico per quanto è detto sotto circa le sue condizioni di salute risalenti al 1869. Si veda alla nota 106. 111 Sul pratico disinteresse dei direttori laici per i loro protetti valga quanto scriveva il vescovo del Maranhao, mons. Helvecio Gomes, alla nunziatura di Rio il 12 febbraio 1921 relativamente all'organizzazione della catechesi laica del Ma– ranhao: « Os agentes da catechese leiga despreoccupadamente perambulam pelas ruas da capitai a espera da soldada mensal; se alguma vez, na boa estaçao, sobem os rios Pindaré e Mearim, rumo ao sertao, é para regressarem na mesma « gaiola i, que os levou, convictos de ahverem sobejamente feito jus ao restante anno finan– ceiro ». Cf. AGP, 11/C, f. Sr. 112 Riportato da FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 886s. 113 Gf. FIDELIS DE PRIMERIO op.cit., 884, 884. Apparteneva alla provincia mo– nastica di Bologna. 2.2. - Attività missionaria.

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