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332 CATECHESI INDIANA d) Rio Troni b e t ci s e X in g u. - Impulso e coordinamen– to alle missioni indiane del Para diede p. Ludovico da Mazzarino, prima semplice missionario e poi saggio superiore che trascorse nella vastissima provincia un avventuroso settennio di viaggi, esplorazioni, ministero catechetico ed anche popolare e al quale si deve, oltre che la missione dello Xingu, la fondazione dell'ospi– zio di Belem 94 • Sotto la sua viceprefettura sono quasi una decina i missionari occupati nella catechizzazione degli indios e i punti principali in cui quest'ultima si localizza sono, oltre che il Tapaj6s, di cui abbiamo già parlato, i bacini fluviali del Pacajas, Trombetas, Xingu e Capim. Infelicemente, i risultati ottenuti non corrispo– sero ai sacrifici dei missionari, e ci-ò a causa di molteplici difficoltà che stroncarono la vita ad alcuni di essi e costrinsero gli altri a ritirarsi. P. Ludovico, religioso esemplare che era già stato professore e maestro dei novizi nella sua provincia 95 , giunse in Brasile nel 1862 e si dedicò da prima al ministero popolare in Rio de Janeiro. Desi– derando occuparsi nell'evangelizzazione degli indios, nel 1865 ven– ne destinato al Para con l'incarico di studiar la situazione e prepa– rare una larga ripresa del lavoro catechetico tra i primitivi. Dopo aver accompagnato per alcuni mesi il vescovo diocesano in visita pastorale 96 , il governo della provincia lo incaricò di visitare gli indios Tembés del rio Capim 97 ; e p. Ludovico di buon grado rag– giunse 1a zona percorrendola in tutti i sensi e sostando nelle tre aldee, già costituite, di Maracana, J urupariquara e S. Leopoldina; alla fine della sua escursione, durata vari mesi, presentò un'accu– rata relazione sulle condizioni della zona, la possibilità di stabi– lire altri aldeamenti e di sviluppare i già esistenti, collocandovi dei missionari 98 • 0 · 1 Si veda sopra a p. 229. 05 Cf. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Notizie storiche, 92s, P. Ludovico ap– parteneva alla provincia monastica di SiracUsa. 0 ° Cf. ACRJ, L: 3/I, 3: lett. al commisssario generale in data 4 giugno 1868, dove riassume la sua attività antecedente. Giunto a Belem il 12 marzo 1865, il vescovo lo mandò da prima in supplenza nella parrocchia di Mucajuba sul Tocantins, dove, fra l'altro, celebrò 300 matrimoni di concubinari; poi col vescovo visitò varie parrocchie tenendovi praticamente delle vere missioni, con lavoro che si prolungava dalle 5 del mattino sino alle 12 e perfino alle due di notte. 07 Questi indios, salvatisi dalle persecuzioni dei feroci Ti mb ira s e U r u - bus del Gurupi, si erano stabiliti sul Capim occupando la zona che era già servita di fortilizio ai Moca mb o s, gruppi di schiavi neri ribellatisi ai loro padroni e rifugiatisi nell'alto Capim dove, frammisti, come sembra, a bianchi disertori od evasi da ergastoli, << lavoravano in co1nunc, cacciavano, predavano e uccidevano quant.i passavano di là per tema che avessero a palesare la loro dimora»; il go– verno con diverse spedizioni militari li aveva poi sterminati. Cf. TIMOTEO (ZANI) DA BRESCIA, Alto Brasile, 351; GUENNES DA SILVA MELLO, Ligeiros traços, 177. 98 L'escursione fu descritta in un succoso articolo apparso nel Jornal do Ama– zonas (1866) con brani della relazione presentata da p. Ludovico al governo della pro– vincia; degna di nota una delle prodezze compiute dai regatoes, ricordata dall'esten– sore dell'articolo: « os regatoes fazem por al!i verdadeiras extorsoes, vendendo po1· vezes urna calça pelo preço de vinte potes de oleo, que equivale mais o menos a 40.000 reis ». La prima aldea visitata fu Leopoldina; di essa scrive p. Ludovico: « Fui ricevuto dagli indios con dimostrazioni di grande affetto e venerazione: mi
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