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LE CATECHESI DEL NORD 331 dalle febbri malariche, fu costretto a ritirarsi: a Bacabal, dopo ripetute insistenze del presidente del Para', p. Pelino ritornò solo, con la prQmessa che quanto prima un altro missionario lo avrebbe raggiunto. Ciò avvenne dopo alcuni anni di opprimente solitudine che incisero profondamente sulla salute del missionario. Infatti fu solo nel 1881 che p. Antonino da Reschio approdava in canoa alla sperduta catechesi; egli successe poi come direttore in– terino al vecchio missionario, allorché questi, nel 1882, si recava in Italia per rivedere sua madre. Ma. dall'Italia, come pur desiderava, p. Pelino non poté più ritornare in Brasile. P. Antonino non diresse a lungo l'aldeamen– to; disanimato dalle difficoltà incontrate 90 e colpito, a quanto pare, da una forma acuta di anemia, chiese di poter rimpatriare, il che ottenne sulla fine del 1882. Nel 1883 la catechesi fu per alcuni mesi sotto la direzione di p. Serafino da Trieste 91 ; ma non molto dopo essa era definitivamente abbandonata. Il Klein° 2 giudica che fu un errore tattico fondar la missione indiana troppo vicina alle popolazioni civili e, più ancora, il non aver provveduto alla sua sicurezza con mezzi opportuni. Ma si può osservare che i missionari, data la politica del governo imperiale, avevano le mani legate; inoltre essi credevano nell'onestà di. chi aveva l'obbligo di appurare la verità delle accuse e, quindi, di pro– teggerli e di difenderli 93 • A miss/lo entre os Mundurucits, in Santo Antonio 5(1847) 2° 20ss. Tuttavia negli ultimi tempi della permanenza di p. Pelino nella missione diversi rigattieri si era– no fatti amici del missionario e commerciavano con gli indios in forma onesta con vantaggio proprio e della missione. Ib., 30. oo In una lettera a p. Pelino in data 17 ottobre 1881 egli dice che ha trovato la missione quasi tutta divorata dal fuoco, appiccato alla stessa dai regatoes; in altra, al commissario generale in data 28 dicembre dello stesso anno, scrive che gli indios, che si erano allontanati, ritornavano ma che, disertando i luoghi dove estraevano la borra.cha (gomma naturale) a servizio di un regatilo, era ricominciata la lotta contro la missione; e finalmente al vescovo del Para in data 10 gen– naio 1882 comunicava che la missione di Bacabal era « mais perseguida do que as da China, ,Japiio e da Corea: e se o meu anteccssor tivesse escrito algumas infor– maçoes, podia-se fazer urna historia interessante. Sinto, porem, que tendo-me Jesus Christo admittido a urna parte dos seus martirios, as minhas forças sao mui fracas, e nao podem carregar a cruz até o fim sem urna graça especial ». Si veda in ACRJ, A: 3/VI, 11, 13, 15. 91 Nel febbraio del 1883 il presidente del Para comunicava all'assemblea pro– vinciale: « O aldeiamento do Bacabal, situato a margem direita do Tapajoz, na secçao das èachoeiras, acima de Itaituba, 10 dias de viagem difficil e perigosa, esta actualmente sob a direcçao do missionario capuchinho Fr. Serafim de Trieste. Nada posso dizer-vos acerca do estado em que se acha por niio ter ainda recebido os esclare– cimentos que devem ser prestados por aquelle missionario e que reiterei em data 5 do corrente ». C.f. Barao de Maracaju, Falla com que... abrio a 2a sesséio da 23a Legislatiira da Asss. Leg. da Prov. do Para e1n 15 de Fevereiro de 1883, Para 1883, 70, 92 Die Fran~iskaner in Nordbrasilien, 129. 93 Si veda, al contrario, come qualche autorità in Belem fosse connivente con i nemici della missione, come nel furto perpetrato ai danni di questa da due delin– quenti di Itaituba: Pancracio PUETTER, A miss/lo entre os Mundurucus in Santo Antonio, 5(1947) 2 °, 28. Del Puetter, oltre il lavoro qui citato che fu pubblicato in tre puntate su Santo Antonfo, 4(1946) 2°, 31-35; 5(1947) 20-32, 37-43, si veda anche Frei Pelino de Castro Valva e seus Miindurucu~, ib., 7(1949) 310-320, dove, fra l'al– tro, corregge varie inesattezze di scrittori sulla missione di p. Pelino.

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