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LE CATECHESI DEL NORD 329 alcune cappelle di taipa 79 e, alla stessa maniera, sistemò nel nucleo centrale la scuola e l'edificio della missione. La sua attività sul Tapajos, pur con qualche assenza, si prolungò sin verso il 1860, quando ottenne di recarsi in Italia per un periodo di riposo 80 ; la catechesi da lui fondata rimase allora senza missionario e solo più tardi fu, di tempo in tempo, visitata da p. Ludovico da Maz– zarino81. Un altro gruppo di catechesi sul Tapaj6s, a partire dal 1871, fu stabilito da p. Pelino da Castrovalva, aiutato da p. Antonino da Albano. Forse per la più larga documentazione che è rimasta 82 , la missione di p. Pelino appare una delle più avventurose tra quante vennero fondate dai cappuccini in Brasile nel secondo Im– pero. Dopo qualche tempo di permanenza a Belem per un attacco di febbre, nel gennaio del 1872 p. Pelino con il suo compagno si spinse lungo il Tapaj6s superando la zona delle rapide e risalendo il gi– gantesco fiume fino all'altezza della moderna cittadina di Bacabal; qui con i mezzi ottenuti dal governo i due missionari gettarono le basi di un grande aldeamento centrale che in pochi anni rag– giunse una sorprendente prosperità; ma in pari tempo, con pro– lungate escursioni lungo le rive del fiume, costituirono altri nuclei catechetici secondari che, secondo il Klein 83 , salirono a 6. Nelle sue memorie 81 p. Pelino parla a lungo delle difficoltà incontrate nella sua missione e dei risultati ottenuti; gli indios aldeati appartenevano alle tribù dei M un d u r u c u s, riuniti con pericolosi e ripetuti viaggi sull'alto Tapaj6s; la riduzione posse– deva vaste coltivazioni che, unitamente agli aiuti passati dal go– verno, fornirono i mezzi non solo. per il sostentamento dei neofiti, ma anche per attuare un notevole complesso di opere; così, oltre la chiesa e forse altre cappellette secondarie, si poté creare una doppia scuola che già nel secondo anno di vita contava 164 alunni d'ambo i sessi 85 ; inoltre furono aperti dai missionari un apprendi- 70 Questo tipo di costruzione, ancora largamente diffuso nel Brasile special– mente nelle regioni interne, consiste in pareti fatte con stecconate di pali che ven– gono ricoperte con fango secco. Cf. Candido de FRIGUEIREDO, Novo Diccionario II, 777. 80 ùf. ACRJ, E: 1/Il, 8-11; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 333. Al suo ritorno dall'Italia nel 1861, come risulta dal Relatorio del ministro dell'agricoltura, egli fu proposto per direttore e cappellano della « colonia Pedro II na Araguay », come colui « em quem concorrem as precisas qualidades ». Cf. Manuel Felizardo dc SouzA E MELLO, Relatorio da reparti:çao dos Negocios da agricultura, Rio de Janeiro 1861, Annexo D, 70 .. Da una lettera dello stesso p. Egidio (Pernambuco, 30 luglio 1860) risulta che erano in corso trattative anche per la riapertura della missione dell'alto Rio Negro alla quale presumibilmente egli era destinato; ma a quanto pa– re non se ne fece nulla. Cf. ACRJ, E. 1, II, 10. P. Egidio passò un decennio in Pernambuco dedicandosi a varia attività popolare, poi nel 1871 fu trasferito a Ba– hia dove morì il 23 ottobre 1873. Cf. Libro Mastro, ACB, Fonti mss. 1/I, 109. 81 Cf. ACRJ, L: 3/1, 3. 82 Cf. ACRJ, A: 1/1 (lettere di p. Antonino da Albano); A: 3/VI, 10-17 (let- tere di p. Antonino da Reschio); P: 1/1 (lettere di p, Pelino da Castrovalva). 83 Cf. Dia Franziskaner in Nordbrasilien, 129. &! Cf. PELINO DA CASTROVALVA, Un rnissionario nel Brasile, Milano 1884. 85 Cf. PELINO DA CASTROVALVA, Un missionario nel Brasile, in Annali Francesca-
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