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326 CATECHESI INDIANA continuare il suo apostolato tra gl'infedeli, si portava nella mis– sione di Patna in India dove lavorava per un altro fruttuoso ven– ticinquennio (1860-1885); missionario infaticabile e religioso esem– plare, egli moriva a Foligno il 23 dicembre del 1888° 5 • b) Rio Branco. - L'attività catechetica del Rio Branco"" appare piuttosto episodica, risolventesi nella direzione di alcuni aldeamenti affidata a p. Gregorio Maria da Bene tra il 1850 e il 1856. Già missionario nell'Hindustan e giunto in Brasile nel 1844, p. Gregorio fu da prima destinato nella provincia di Espi– rito Santo dove riorganizzò la p 0 rrocchia e costruì con inaudite fatiche la matrice di Queimada" 7 • Nel 1849, espresso desiderio d'oc– cuparsi nell'incivilimento degli indios, ottenne l'obbedienza per la Amazzonia e l'anno dopo Io troviamo a Manaus, in procinto di risalire il Rio Negro, mentre esprime al commissario generale i suoi propositi nei termini seguenti: « Già le scrissi che la mia missione chiamasi Porto A I e - g r e , situata nas fraldas da Serra do Branco, nell'Alto Rio Branco, e abitata dagli indios Jaricus, Apixanas, Macuxis, Saparas e Pro– cutus. Il direttore generale, risiedente qui, l'altro giorno mi fece direttore degli indigeni della mia missione e mi diede dei regola– menti per il bene, prosperità e avanzamento della medesima. Iddio permetta che possa raccogliere abbondatissima messe e ingrandisca il regno di Cristo. Tutti mi dicono che, tra i fiumi, il Rio Branco è il più bello e il luogo il" più salubre, con pianure vastissime e attissimo alla coltivazione e al pascolo degli animali » 68 • Il primo compito di p. Gregorio fu dunque la colonia nazionale di Porto Al egre, già fondata nel 1839 e diretta per alcuni anni dal carmelitano J osé dos Santos Innocentes che vi ottenne buoni risultati; ma, scomparso il religioso e subentrato in suo 65 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 332, 379. P. Pierpaolo o, come è chia– mato in vari documenti, Pietro da Ceriana apparteneva alla provincia umbra ed era giunto in Brasile nel 1843; nei 14 anni trascorsi nell'Amazzonia, tra disagi e pri– vazioni indescrivibili, egli si mostrò un lavoratore instancabile. Cf. FRANCESCO DA VICENZA, I missionari cappuccini della provincia serafica, 230s, 355s. 66 Affluente di sinistra del Rio Negro con un percorso di 640 chilometri; le sue acque hanno un colore quasi lattiginoso, di qui l'origine del nome. Cf. Mario da VEIGA CABRAL, Compendio de chorographìa do Brasil, 208. 67 Cf. ACRJ, G: 1/I, 1-2, rispettivamente in data 15 giugno 1847 e 2 ottobre 1848, al commissario generale; nella prima dice che sta costruendo la matrice di Queimada « senza nessunissimo aiuto da parte del governo»; nella seconda soggiunge che, pur trovandosi abbandonato e sprovvisto di ogni cosa («la religione è vilipesa»), ha non– dimeno quasi ultimato la chiesa, dedicata a S. Giuseppe; egli desidera però lavo– rare tra gli indios. 08 Cf. AGMC, H/86; Comm. Gen. Brasiliae, A, 22: lettera al commissario ge– nerale in data 20 agosto 1850 datata da « Città della Barra di Rio Negro» (Ma– naus). Egli era partito da Belem il 26 maggio e arrivato a Manaus il 28 luglio, do– po oltre due mesi di viaggio. « Ebbi il piacere e la fortuna di trovare qui un nego– ziante livornese, nella cui casa dimoro; già fanno quasi trent'anni che trovasi qui. Egli venne a prendermi nella canoa e mi condusse in casa sua. Ora preparami una canoa e indigeni per condurmi nella mia missione che dista di qui 180 leghe, come dicono (chilometri 1080); e già ho percorso da Belem sino a qui leghe 300 (chi– lometri 1.800) ».

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