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LE èATECHESI DEL NòRD 321 varsi con la fuga, mentre tutta la sua opera veniva distrutta e annientata. Ciò accadde sulla fine del 1882 o all'inizio del 1883 37 • Ritiratosi all'ospizio della Penha in Recife, il 2 agosto 1883 comunicava al commissario di sentir disturbi al petto; ma poi– ché il superiore lo animava a ritornare nel Maranhao dove il pre– sidente lo richiedeva per direttore dell'aldeamento di P a 1me ira Torta, egli soggiungeva di esser pronto « a fare l'obbedienza » 38 , Così riprendeva la via del Maranhao e, dato che nel frattempo a Palmeira Torta era stato nominato altro direttore 39 , risalendo il fiume Grajau si stabilì nelle vicinanze di Francelina, dove fondò il nuovo aldeamento di Rio 'l'orto. Esso non ebbe però lunga vita perché l'anno dopo (1884) il missionario moriva d'etisia, ag– gravata dalle febbri malariche, dai disagi e dai dolori morali che aveva sofferto durante gli anni della sua vita « sertanegia ». I suoi resti mortali più tardi (1908) furono riesumati da p. Roberto da Castellanza e portati a Barra do Corda, dove riposano accanto a quelli dei missionari e delle suore che furono massacrate dagli indios il 13 marzo 1901 nella colonia di Alto Alegre, sorta nella zona alcuni anni prima" 0 • Da documenti conservati nell'archivio dell'attuale Custodia cappuccina del Maranhaon risulta che i missionari fondarono pure la colonia di S . P ed r o do Pi n dar é , che fu in pari tempo al– deamento indigeno e posto militare. Su autorizzazione del governo p. Pellegrino da Pesaro nel 1871 risaliva il Pindaré e, trovato un luogo adatto, il 12 dicembre dello stesso anno tracciava i limiti.,del nuovo aldeamento dove fu co– struita una cappella e s'incominciò l'opera di diboscamento e dis– sodamento dei terreni 12 • Dato che la località si trovava a grande 37 Secondo Mons. Helvécio Gomes, che fu vescovo di S. Luis do Maranhao dal 1918 al 1922 ed è attuale arcivescovo di Mariana in Minas Gerais, tutta la perse– cuzione fu sollevata contro il missionario da alcuni cittadini di Barra do Corda; g·li indios sentirono grande dispiacere ( « grande pezar ») per l'allontanamento del missionario. Si veda copia della lettera scritta da Mons. Helvécio Gomes alla Nun– ziatura apostolica di Rio in data lZ febbraio 1922, in Arquivo da Prelazia de Graiau, APG, 11/C, f. 4ss. 38 Cf. ACRJ, J: 1/I, 12. 3 0 ACRJ, J: 1/I, 15. 4 o Cf. METODIO DA NEMBRO, J cappuccini nel Brasile, 68ss, lllss. L'opera di p. Giuseppe, pur stroncata dall'opposizione e dalla tragica fine che essa ebbe, non fu senza benefiche conseguenze. Scrive Mons. Helvécio Gomes nella lettera sopra ac– cennata: « Nao foram infructiferos os trabalhos desse missionario, cuja memoria é tida em veneraçao pelos indios da antiga colonia « Dois Braços » e a cuja sepultura os de Francelina dedicaram grande estima e respeito. E encontram-se no Mearim velhos indios, educados por Frei José, que sabem rezar e que conhecem, ainda que imperfeitamcnte, os principais mistérios de nossa santa religiao. Nao é de admi– rar que tenham abandonado a pratica dos atos religiosos, pois passaram longos anos sem os socorros espirituais e tem vivido rodeados e na convivencia de péssimos cristaos que os tem arrastado a todos os vicios. Urna coisa ainda se nota nas tribos catequi– zadas por Frei José, é o amor ao trabalho, coisa rara entre os indios ». Si veda in METODIO DE NEMBRO, Séio José de Grajau, 24s. 1 1 Cf. AOM, 1/A, 4, XXII-XXVIII. 42 ACM, J/ A, 4, XXIII. P. Pellegrino, della monastica provincia delle Marche, giunse in Brasile nel 1867 e trascorse da prima un triennio nella prefettura di 21. - Attività missionaria.
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