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LE CATECHESI DEL NORD 319 to, di quali selvaggi si tratta e dove fu aperta la catechesi? Si– lenzio completo, come sull'attività dell'altro missionario. Degli indios del Maranhao dovette occuparsi anche p. Gre– gorio Maria da Bene, già missionario nell'Hindustan e, dal 1844, in Brasile; questo dinamico missionario, dopo larga attività in Espirito Santo e soprattutto nel Para, venne trasferito al Ma– ranhao dove trascorse alcuni anni prima di esser colpito dalla morte 2 · 5 ; dati i suoi precedenti dì grande catechista indiano proba– bilmente non mancò di dedicare le sue energie anche agli indios del Maranhao; ma anche di lui nessuna notizia sicura 2 6 • Informazione esplicita abbiamo invece sull'opera di p. G i u - seppe da Lor o Piceno che, prima direttore dell'aldeamento di Tijuco Preto sulle rive del Paranapanema in S. Paulo 21 , venne nel 1868 trasferito nella viceprefettura del Maranhao con l'in– carico di dedicarsi alla catechesi degli indios di Barra do Corda 28 • P. Giuseppe risalì il Mearim o, meglio, il suo affluente Corda e scelti come suo campo d'azione i G u a j a j ara s 29 , gettava le basi della colonia-aldeamento denominata Do i s Bra ç o s . Questa, sotto la sua ferma direzione, divenne in breve tempo assai fiorente suscitando la gelosia dei fazendeiros dei dintorni; aperta una scuola e un apprendistato, addestrò gli indios al lavoro agricolo e in pari tempo li andò catechizzando con metodo, così da creare in essi alcuni redicati usi cristiani3°. La sua opera, altàmente impron– tata a un senso civico e umanitario, si mostrò provvidenziale per tutta la zona perché nel biennio 1873-75, durante la grande sic- neva alla provincia monastica delle Marche; egli lavorò da prima in Bahia, poi fu trasferito (1853) nel Maranhao. Da una lettera di p. Doroteo da Dronero in da– ta 29 ottobre 1854 risulta però che egli era quasi sempre ammalato, nonostante che cercasse di darsi alacremente al lavoro. Cf. ACRJ, D: 1/I, 6. 26 La sua morte avvenne il 3 novembre 1861. Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capu– chinhos, 350. In data 11 ottobre 1861 il viceprefetto e superiore dell'ospizio, p. Do– roteo da Dronero, scriveva al commissario generale: « Il p. Gregorio da Bene non potrà più vivere che per alcuni giorni: fu attaccato da anasarca che scaricò il suo furore nelle parti inferiori... Già sta confessato e sacramentato »·. E il 10 novem– bre successivo, dando notizia della morte avvenuta, soggiungeva: « P. Gregorio da Bene è morto il 3 novembre alle ore sette di mattina, dopo una penosissima ma– lattia di un mese e 20 giorni, non potendo stare se non assiso sul letto o coricato sulla terra. Fu un esempio di pazienza, per tre volte ricevette l'Eucarestia ». Egli venne sepolto nel cimitero della Misericordia. Cf. ACRJ, D: 1/1, 7, 8.. P. Gregorio apparteneva alla provincia romana. 20 Sull'attività di questo missionario nel Para-Amazonas torneremo più avanti; si vedano di lui alcune lettere conservate in ACRJ, G: 1/1, 1-5. 21 Si veda a p. 297. 28 Cf. ACRJ, J: 1/1, 6: lettera al commissario generale dall'ospizio di S. Tia– go (S. Luis do Maranhao) in data 20 dicembre 1868; fra l'altro il missionario scri– veva che l'erede del donatore della cappella e del terreno dell'ospizio di S<. Tiago aveva già iniziato una campagna diffamatoria contro i missionari con l'intento di riottenere la proprietà; p. Giuseppe, a riguardo del clima, aggiungeva che « o ca– lo,: é tao excessivo que para mim é insoffrivel ». 2 " Su questi indios del Maranhao si veda METODIO DE NEMBRO, Notas sobre os indios da Prelazia de Grajau, 43-60. 3 0 Cf. METODIO DE NEMBRO, op.cit., 109-123, dove son raccolte, in proposito, di– verse testimonianze di missionari.

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