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314 CATECHESI INDIANA IV. LE CATECHESI DEL NORD 1. - COLLEGI NELLA PREFETTURA DI PERNAMBUCO I missionari di Pernambuco, dediti a un'intensa predicazione popolare, svolsero solo un'attività catechetica marginale durante il secondo Impero. Ciò dipese, in primo luogo, da.I fatto che gli in– dios della regione erano già stati in gran parte assimilati ovvero giunti a un passabile grado di evoluzione, tale per cui, sia civil– mente che ecclesiasticarnente, potevano sottostare al diritto co– mune1; in secondo luogo, prevalse in Pernambuco il criterio della catechesi laica nonostante che, a giudicare da molti indizi, i risul– tati da essa ottenuti non fossero qui migliori che altrove 2 • Del resto, sia i vescovi per la predicazione ai fedeli come i vari presidenti per sedare moti rivoluzionari s'avvalsero larga– mente dell'opera dei missionari togliendo loro, in tal modo, il tem– po materiale per dedicarsi ex professo alla catechesi indiana. E' indicativo il fatto che all'archivio dei cappuccini di Recife si con– servi copia di una disposizione del governo imperiale nella quale, in data 7 marzo 1866, viene stabilito che la catechesi degli indios sia affidata un i ca mente ai missionari e che vescovi ,e presi– denti non debbano sottrarli a tale compito con altri impegni3; ma, come molte altre, anche questa disposizione rimase lettera morta. Così, mentre in altre province il ministero indiano raggiunse una organizzazione e un'espansione assai notevole, in Pernambuco non si hanno che episodi saltuari di catechesi, generalmente attuati in momenti d'emergenza e cioè quando gli indios, irritati dalle sopraf– fazioni dei bianchi o degli stessi direttori, minacciavano di ribel– larsi e ricorrere alla forza. Un fatto del genere, relativo agli fndios di Jacuipe, accadde nel 1844. Sollevatisi gli aborigeni e già in procinto di metter mano alle armi, venne inviato d'urgenza il prefetto, p. ·Placido da Messina, 1 Già nel 1802 p. Vitale da Frascarolo (Frei Vita! da Penha), dopo aver al– deato le tribù selvagge dei Voué, Umao, Xoc6 e Pipipoes, rispettivamente in Olho Dagua da Gameleira e J acaré, scriveva al vescovo di Pernambuco: « pode V. Ex. Revma. estar na certeza que todo este bispado e vastissima capitania ja nao teem mais gentios brabos nos matos, que possao desgostar os moradores e Sua Alteza Real, mas carece agora que V. Ex. Revma. os encommende a Deus para que lhes de o dom da perseverancia ». Cf. Bispo de Olinda, lnforrnaçoes sobre os indios barbaros dos Certoes de Perna,rnbuco, in Rev.Inst.Hist.Geogr.Brasil. XLVI/1, Rio de Janeiro 1883, 112. 2 Cf. F.A. PEREIRA DA COSTA, Anuis Pernarnbueanos II, 85ss. 3 Cf. ACP, VI/76. I missionari dovevano provvedere allo sviluppo « intel– lettuale, morale e materiale» degli indios, come unici responsabili di essi. Alla im– portante disposizione del governo si era giunti in seguito al fallimento della cate– chesi laica; ma non per questo l'indirizzo laico, come abbiamo altrove sottolineato, cessò. Si veda a p. 177ss.

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