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306 CATECB:ESI INDIANA a un p. Agostino da Casarano che appare in vari aldeamenti ma soprattutto in quello di Pedra Branca, dove rimane circa un de– cennio (1851-1859) e dove gli indios fluttuano tra i 200 e i 300, da lui addestrati al lavoro dei campi e al vivere ordinato e ope– roso1"1. Dal Relat6rio del 1853 risulta che, essendo apparsa una orda selvaggia, forse proveniente da Minas Gerais e in procinto di compiere le solite razzie accompagnate da fatti di sangue, « o benemerito missionario Fr. Agostinho da Cassarano, arrostando perigos mui provaveis, foi na distancia de 8 ou 10 leguas ao lugar em que estavam reunidos os indios, e com a sua presença e com a noticia de estar proxima a força do Governo, conseguio que os in– dios desistissem de qualquer ideia de resistencia e se dispersas– sem »1a2. Di p. Serafino da Petralia, che attese da prima alla catechesi del M u curi nell'estremo sud bahiano, si sa che restaurò la chiesa di Pedra Branca e s'interessò per crearvi una scuola rna ; ven– ne poi trasferito ( 1851) nell'aldea di S. Fide li s (comarca di Valença) dove a prezzo di grandi sacrifici ricostruì la chiesa, in completa rovina, e inoltre richiamò « os indios a pratica de bons costumes » 164 • Altri nomi incontreremo parlando di p. Luigi da Grava che merita un profilo a parte; ma npn lasceremo di ricordare qui un fratello laico che si rese benemerito nella catechesi dei Bo t oc u - do s e cioè fr. Gioachino da Colorno, sul quale abbiamo alcuni giudizi lusinghieri dello stesso direttore generale degli indios, Casimiro de Sena Madureira. Data la scarsezza dei missionari sacerdoti, il prefetto di Bahia adottò il criterio d'inviar nelle catechesi anche qualche fratello non solo in aiuto ai primi, ma pure come direttore, sempre però entro il raggio di una catechesi tenuta da un missionario sacerdote. Fra Gioachino, mandato sul Rio Pardo per assistere un sottoaldeamento di Botocudos stabi– lito sul territorio di S. Pedro de Al cantar a, si rese tal- 161 Già nel 1852 gli fndios raggiungevano il numero di 300 e « empregao-se na lavoura », come scrive il direttore generale degli stessi indios; p. Agostino non permetteva che essi si abbandonassero « à crapula e à pratica dos crimes ». Cf. Fran– cisco GONQALVES MARTINS, Falla (1852): Annexo 1°, 3. 162 Joao Mauricio WANDERLEY, Falla... n'abertitra da Ass. Leg. no 1 ° de Março de 1853, 5. P. Agostino, della provincia di Salerno, era giunto in Brasile nel 1842; morì, come risulta da una lettera del direttore generale degli indios al presidente di Bahia, il 20 gennaio 1858. APB, Indios. Cartas, Portarias imperiais, Atos sobre... Aldeias de indios (1833-1887), 3, 10, 2. 163 APB, loc.cit., lettera del missionario al direttore generale degli indios in data 7 luglio 1850. 164 Cf. Francisco GoNQALVES MARTINS, Falla... no 1° de Março de 1852: An– nexo 1 °, 4; e specialmente la lettera del direttore generale al presidente di Bahia in data 12 febbraio 1852: ACB I/M, III, 8, dove, fra l'altro, lo stesso direttore afferma che « gli agenti della catechesi laica non servono a nulla »; sotto di loro gli indios rimangono « desconfiados e susceptiveis a voltarem para as brenhas don– de sahiram... ; a experiencia mostra que elles s6 acreditam nos Frades, principal– mente nos Capuchinhos ». - P. Serafino, terminato il suo compito in S. Fidelis, fu trasferito in Bom Jardim dove continuò la sua opera di costruttore e direttore; rim– patriò dopo il 1870, avendo lavorato nel Brasile una trentina d'anni.

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