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LE lt:ElGIONI C:ElNTRALI SOS rimasero e più tardi si ha notizia che p. Apollonio da Todi, nei 46 anni del suo apostolato bahiano (1780-1825), batté a più ri– prese la zona non solo predicando missioni, ma occupandosi assi– duamente anche dei vari nuclei indigeni dispersi, fra i quali si tratteneva periodi di tempo costruendo cappelle e intensificando l'istruzione catechistica 144 • La relazione surriferita, del 1875, con ogni probabilità allude a questi gruppi o aldeamenti secondari, sorti nella circoscrizione delie antiche catechesi gesuitiche e indicati dal direttore degli indios col nome del municipio o della parrocchia ·a cui territorial– mente appartenevano; l'opera dei missionari dovette svolgersi qui secondo il criterio già inaugurato da p. Apollonio da Todi e cioè in forma indiretta, attraverso una saltuaria assistenza spirituale che, eventualmente, poteva concretarsi anche in un interessamen– to per i loro bisogni d'ordine temporaleH 5 • c) Rio Pardo e a/fluenti. - Nel distretto d'Ilhéus la relazione del 1875 attribuisce ai missionari cappuccini gli aldea– menti seguenti: S. Pedro de Alcàntara detto anche di Ferradas, Barra do Salgado, S. Antònio da Cruz, Olivença, Boqueirao, S. Jo– sé e Cachoeira, fondato, quest'ultimo, nel 1870 e comprendente i due sottoaldeamenti di Cachimbo e Vit6ria 146 • L'attività riduzionistica e catechetica di questa zona si ri– collega all'opera svolta da p. Ludovico da Livorno sulle terre del marchese di Barbacena a partire dal 1818 e allargatasi progres– sivamente in modo da attingere varie tribù 117 • Sul terreno imper– vio e selvaggio situato tra i fiumi Pardo e Taipé, coperto da dense foreste e tagliato da valli acquitrinose 148 , gli indios appartenevano a quattro gruppi distinti : C a ma ca n s, 1VI on go i 6 s, Bo t oc u - do s e P a t a x 6 s; un missionario solo, anche della tempra di p. Ludovico 149 , non poteva estendere il suo ministero a tutti que– sti primitivi, almeno in modo da ottenerne frutti concreti; ra– gion per cui il prefetto di Bahia gli mandò in aiuto nel 1844 p. Francesco da Falerna che doveva dedicare 26 anni d'attività alla catechesi della zona, divenendone uno dei più alti esponenti 150 • 114 Si vedano le due interessantissime lettere di lui pubblicate da Balthazar da SILVA LISBOA, Annaes do Rio de Janeiro VI, 181-206. 145 Così., ad esempio, per i metodi da adottarsi nell'agricoltura, la preferenza per una cultura più redditizia, la scuola e l'assistenza infermieristica, l'aiuto in tempo di siccità e carestia, e simili. "" Cf. [B. PEREIRA], Os religiosos capuehìnos da Bahìct, 42. 117 Si veda a p. 207ss. 148 Cf. Libro Mastro, ACB, Fonti mss, 1/I, 67s. Questa zona oltremodo im– pervia secondo il cronista (p. Samuele da Lodi) aveva una larghezza di 200 miglia e una lunghezza di più di 300. 119 Si veda a p. 209 ciò che scriveva su p. Ludovico il presidente di Bahia Antonio lnacio d'Azevcdo. 15 0 Cf. Antonio Jgnacio d'AZEVEDO, Falla... n'abertura da Ass. Leg. da Provincia da Bahìa, Bahia 1847, 13, dove il presidente chiama p. Francesco « digno imitador de Fr. Ludovico». P. Francesco (Antonio) da Falerna partì per il Rio Pardo il 29 novem– bre 1844; scrive in proposito il cronista di Bahia: ,~ Esistono nella comarca di Ilheos

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