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300 CATECHESI INDIANA in Sergipe non esistevano che pochi indios sparsi nei boschi e dediti al nomadismo 126 • L'anno dopo però il direttore generale de– gli indios della provincia sergipana capitava al convento e offri– va a p. Doroteo l'ufficio di cappellano e direttore degli indios del– l'isola saofranciscana di S. Pedro, garantendogli la regolare nomina da parte del governo 121 • Ebbe così inizio l'attività indiana di p. Doroteo, irradiatasi via via da S. Pedro sulle due rive del fiume e concretatasi in nu– merosi gruppi indigeni, sparsi nella zona, che furono avvicinati, assistiti e catechizzati, oltre che spronati al lavoro dei campi e a darsi abitazioni civili. Mirando a un coordinamento delle varie catechesi, il missionario già nel 1850 costruiva, quasi al centro del– l'isola, un comodo ospizio che serviva per le varie attività inerenti alla catechesi, come scuola, ambulatorio, officine per arti e mestie– ri, e inoltre la chiesa ed altre abitazioni, sorte col tempo; questo nucleo centrale diede origine alla località detta Porto de Folha, che divenne poi sede di parrocchia e di municipio 128 • Nel 1857, data la necessità di un missionario disponibile per il Maranhifo, il commissario generale volse i suoi occhi su p. Do– roteo manifestandogli l'intenzione di volerlo trasferire in tale provincia. P. Doroteo, con umiltà e dicendosi pronto all'obbedien– za, faceva però presente come da anni ormai abitasse quei « ser– toes » che avevano estremo bisogno della presenza di un sacerdo– te; egli comprendeva le superiori ragioni del commissario e in fondo non gli dispiaceva di « riabbracciare i confratelli e tornare a respirare la pace claustrale: con tutto ciò - aggiungeva - se rimedito i più belli anni che passai in questi boschi e che il mio intento era di passarli tutti..., confesso che il mio cuore sente una certa ripugnanza nel ritornare alla tumultuosa vita di città » 120 • Il commissario ritenne opportuno di lasciarlo al suo popolo di indios o, se lo rimosse, fu solo per breve tempo ; così p. Doroteo con indefesso zelo continuò il suo apostolato tra glj indios e le popolazioni « sertanejas » dell'interno sergipano, ricercato per le sue straordinarie virtù e per il potere di cui godeva, si dice, con– tro le infestazioni maligne 130 • 126 CL ACRJ, D/I, 2. 127 Cf. 171e1noricil. E,n tòrno de Frei Dorotheo de Loreto, 2. 128 Cf. FIDELIS DE PIUMERIO, CnpucMnhos, 309. 129 Cf. ACRJ, D: I/4: lettera in data 25 marzo 1857; egli comunica di aver costruito il cimitero e di av<èr messo mano a ripari nella chiesa. Circa la disposi– zione del suo spirito nei riguardi del suo trasferimento al lviaranhao si veda an– che il doc. 5: lctt. al commissario da S. Pedro in data 21 aprile 1858, nella quale dice di essere in aspettativa della risposta, pronto a partire qualora così voglia il superiore. 13 ° Cf. FIDELIS Dls FRIMERIO, Capuchinhos, 309. A fatti del genere, come del resto ad altri fatti strepitosi di guarigioni, conversioni, ecc., accenna a più riprese l'autore del Memoria/, 9ss, soggiungendo che a lui accorrevano « de todas as partes... vindo gente <l2sde o alto S·ao Francisco até a beira do mar, comprehendendo os Estados de Minas, Bahia, Pernambuco, Alagoas e Sergipe» (p. 4). A sua volta p. Giuseppe da Castrogiovanni, con allusione alla fama rimasta di lui anche dopo
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