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290 CATECH:ESl INDl:ANA Il missionario frattanto continuava le sue escursioni sull'Ara– guaia e, più a valle, il 9 dicembre 1847 veniva a contatto con una tribù di C ha van te s 78 • E' da questo momento che la sua azione si estende rapidamente, entrando in una nuova fase. Una sua lettera al commissario generale in data 10 maggio 1849 comunica che ha già battezzato 49 Chavantes, « la nazione più barbara tanto nell'uccidere che nel rubare, ma che al presente è « mansa », ubbi– diente e mi rispetta quasi come un Dio»; inoltre egli visita rego– larmente tre aldee di C ara j a s che, se ostinati nel non volere il battesimo, rispettano nondimeno il missionario e dànno speranze per il futuro; contatti, inoltre, ha stabiliti con altre due aldee di Chavantes e, tra breve, spera di attirare nell'orbita della missione due aldee di C ha mb i o a s ; ha però bisogno di mezzi e dell'aiuto di un altro missionario 79 • La sua corrispondenza successiva non è che un intrecciarsi di nomi di tribù, di escursioni, tra le quali sono degne di nota quelle compiute nel 1855 sul Rio das Mortes 80 , di attività diverse non solo d'ordine spirituale ma anche materiale, come piantare arroz (riso), granoturco, canna da zucchero e altri generi alimentari per il sostentamento degli indios 81 • Vi sono anche episodi commoventi che dinotano l'instancabile zelo del missionario e la sua gioia nel vedere ricompensati i suoi sforzi. Il 19 maggio 1857, comunicando al commissario generale di esser riuscito a condurre a S. J oaquim de Jimimbu altri 59 Chavantes, soggiunge: « Vero è che io andai 4 volte dietro a loro sotto la pioggia, di– scendendo l'Araguaia, e già sono 4 mesi che stavo pelejando [ten– tando] con tale catechesi, e finalmente nel giorno 5 di maggio en- intesa nel senso che il missionario aveva indotto i primitivi a stabilire le loro aldee nei pressi della missione. Si veda nella stessa lettera di p. Raffaele la notizia riguar– dante p. Giuseppe da Macerata: « Nel mese passato il p. Giuseppe da Macerata mo– rì in odore di santità in Cuiaba ». 78 Cf. ACRJ, S: 2/I, 3: lettera al commissario generale in data 12 gennaio 1848. Così descrive l'episodio il missionario: « Conquistei huma aldeia de novos Indios, que chama-se Xavante, gentio muito bravo, que matta muita gente, e eu foi s6 apresentar-me a.onde elles estavao, e loro batterao as palmas em sinal de paz e me obsequiarao com muitos mimos, e depois a força de pergunta lhes fiz saber se queriao ser Christaos, e logo me responderao que sim... No outro dia os conduzi todos na freguesia aonde estou e ahi principiarao a levantar casas, e até o presente se portao bem, e assim ja tenho duas Naçoes de Indios mansos, a saber Xavante, e Carajas que ja andao em 150 de numero». E il missionario conclude:_ « Portanto, R.mo meu Superior, grandes sii.o os fructos que dii.o as Missoes, com tanto que se trabalhe; portanto anime os nossos Irmaos a nao cansar-se na vinha de Deos ». 79 Cf. ACRJ, S: 2/I, 6. 80 ACRJ, S: 2/I, 11: lett. al commissario in data 3 giugno 1855. Nella prima escursione sul Rio das Mortes impiegò 38 giorni, ma non trovò gli indios nelle aldee perché stavano nella foresta per la caccia; nella stessa lettera scrive che avrebbe ritentato nel settembre prossimo (1855). Della prima escursione si vedano i partico– lari esposti dal presidente del Goias: Antonio Candido da CRUZ MACHADO, Relatorio... à Ass. Prov. de Goiaz na sessiio ordinaria de 1855, Goyaz 1855, 31-33. Nella seconda ebbero luogo fatti di sangue per la disobbedienza dei Chavantes che p. Sigismondo aveva condotto con sé. Antonio Augusto PEREIRA DA CUNHA, Relatorio..., Goiaz 1856, 16. 81 Cf. ACRJ, S: 2/I, 9: lett. al commissario generale in data 26 marzo 1854.

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