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LE REGIONI CENTRALI 287 c) P. Antonio da Gangi. - Sempre nella zona del To– cantins e del suo affluente Rio do Sono, è da ricordare un altro missionario che incominciò la sua atth'.'ità di catechista nel 1866 e la continuò per lunghi anni, completando tra i Che re n te s l'apostolato di p. Raffaele da Taggia: ci riferiamo a p. Antonio da Gangi(rn. Di questo missionario esistono all'archivio dei cap– puccini di Rio de Janeiro numerose lettere attraverso le quali la sua opera può esser ricostruita in molti suoi particolari 61 ; ma per questo breve profilo ci avvarremo d'una relazione da lui in– viata al generale dell'Ordine nel 1887 e riassumente, sino a tale data, la suo opera « tocantina » 62 • « Al mio arrivo - scrive - trovai i Cherentes sparsi qua e là dentro le immense foreste, e prima di tutto mi convenne andarli a cercare con grandi fatiche, affine di riunirli insieme in un sol luogo e metterli in pace coi cristiani, dei quali erano capitali ne– mici, per cui succedevano omicidi da ambe le parti 63 • Per causa di queste grandi fatiche nel 1869 caddi infermo e dovetti stare nella capitale per un anno, nel qual tempo mi furono fatte due operazio– ni chirurgiche e mi estrassero 36 bottigìie d'acqua 64 • Liberato da tale infermità miracolosamente, come affermavano i medici, feci ri– torno a questa missione [Biapanha] e prima di tutto intrapresi i lavori per edificare una chiesa che costò 50.000 franchi, e una spa– ziosa casa per me e per i miei indiani infermi... Oltre a queste opere feci un ampio cimitero nel Porto Imperial 65 e una chiesa nel Rio del Somno, luoghi compresi nella mia missione. Le quali opere mi costarono molte fatiche, non solo per se stesse, ma anche per la mancanza di maestri, cosicché dal 1870 in qua è stato per me un lavoro continuo che mi ha cagionato vari acciacchi, come reuma– tismo e resipola, per cui mi è molto penoso qualsiasi viaggio, per piccolo che sia » 66 • I Cherentes della zona, valutati a oltre 2.000, erano divisi in 00 Della monastica provincia di Messina. Giunto a Rio de Janeiro nel 1865, vi si trattenne il tempo necessario ad apprendere il portoghese, poi fu destinato alla catechesi nel Goias (1886). CE. GIUSEPPE DA CASTR0GIOVANNI, No tizie storiche, 193s. 61 Cf. ACRJ, A: 1/VIII, 1-27: si tratta di 27 lettere datate tra il 1866 e il 1894. Accenneremo qui che p. Antonio trascorse due brevi periodi anche in S. Maria do Araguaia, e cioè nel 1868-69, in aiuto a p. Francesco da Monsanvito, già vecchio e infermo. G2 Cf. Anal.O.F'.M.Cap. 30.887) 239ss. La relazione porta la data del 9 feb– braio 1887 ed è una risposta al generale dell'Ordine che gli chiedeva sue notizie e inoltre oggetti per l'esposizione vaticana. 63 Cf. AGRJ, A: 1/VIII, 3: documento della Directoria das terms Publicas in data 13 novembre che, d'accordo col commissario generale, destina p. Antonio al Rio do Sono appunto per ovviare a tale stato di cose. 64 Fu curato dal dott. Vicente Moretti Foggia. La malattia, forse con pre– cedente a Biapanha, dove iniziò la sua opera nel 1867, si manifestò in forma acuta nel 1868 a S. Maria do Araguaia. Sui continui viaggi e spostamenti, anche per incarico dei superiori, nei primi due anni di missione, si veda in ACRJ, A: 1/VIII, 5-10. 65 Oggi « Porto Nacional », eretta in diocesi nel 1913. Cf. J.B. LEHMANN, O Bra– sil Cat6lico, 217. 66 Si vedano, di anno in anno, i Relat61·ios sia del presidente del Goias come del ministro della giustizia del governo imperiale (1869-1899), che dànno pure molti particolari intorno all'attività del missionario.
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