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286 CATECHESI INDIANA concentrava le sue energie per l'ulteriore sviluppo della catechesi. Sulla fine del 1858 egli scriveva al commissario generale di aver già lavorato 12 anni « con immensi sacrifici: Pedro Afonso è oggi una parrocchia assai estesa; io ho già terminato una bella e proporzionata chiesa, costruita con indicibili fatiche » 53 • Egli chie– deva di poter rimpatriare, almeno per un periodo di riposo, senten– dosi stanco e ammalato, domanda che ripeté anche in seguito più volte 51 ; ma data la scarsezza di personale, non solo non fu ascol– tato, ma pare che dovesse riprendersi anche l'assistenza spirituale di Teresa Cristina 55 , mentre Pedro Afonso rimaneva la sua sede sino alla morte. Di carattere chiuso e afflitto da dolori fisici e morali, si con– centrò nell'amore dei suoi indigeni convertiti, rifuggendo da con– tatti con il mondo dei civ i 1 i z ad o s: il che fece nascere la leg– genda di una sua malattia mentale, mentre non si trattò che di una leggera forma d'ipocondria 56 • Il domenicano p. Reginaldo, che con altri confratelli continuò più tardi l'opera riduzionistica dei cappuccini nel Goias e conobbe da vicino il missionario negli ultimi anni della sua vita, scrive: « Consta che p. Raffaele, dal letto dei suoi dolori che gli serviva di cattedra, continuò anche da vecchio e infermo a esser d'aiuto ai fedeli, somministrando loro i sacramenti del battesimo e del matri– monio. Ancor oggi la sua stanza e i suoi oggetti sono conservati con venerazione, come reliquie » 57 • P. Raffaele da Taggia morì in Pedro Afonso il 5 ottobre 1892, a 80 anni di età e 46 di missione nelle sperdute catechesi del To– cantins, da lui portate a un notevole grado di efficienza. Lo storico Rocha Pombo scrive di lui: « Fu il missionario che tanti servizi prestò all'opera catechetica nell'antiche aldee del Tocantins » 58 • Infatti, a prescindere da altri aspetti, a lui si devono le due citta– dine fluviali di P ed r o A fon so e T ere sa C risti n a, svi– luppatesi dagli aldeamenti da lui fondati 59 • 53 Cf. ACRJ, V: 2/II, 3: lettera al commissario in data 24 dicembre 1858. 54 ACRJ, V: 2/II, 4: in data 12 giugno 1869, nella quale scrive che è deciso a tornare in Italia « cansado de padecer, pois minha idade crescida e achacosa requer meu ritiro». 55 Cf. Ernesto Augusto PEREIRA, Relatorio... na abertitra da Assemblea Legisla– tiva (1' de junho 1869), Goyaz 1869, 13, dove il presidente, affermato che i due aldeamenti diverranno centri importanti, soggiunge che sono diretti da p. Raffae– le da Taggia. 56 Questa leggenda fu accreditata da p. SAVINO DA RIMINI (Tra i selvaggi del– l'Araguaya, 106) il quale, come si rivela da altri luoghi del suo racconto, si mostra spesso superficiale nelle sue impressioni. La tendenza all'ipocondria sembra che s'accentuasse negli ultimi anni della sua vita. Si vedano vari accenni nella corri– spondenza di p. Antonio da Gangi, ACRJ, A: 1/III, 9, 16, 18, 23, 24. 57 Si veda in FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 295, nota 3. 58 Cf. J osé Francisco da RocHA POMBO, Historia do Brasi[ II, 391, nota 1. 59 P. Antonio da Gangi scrive che il missionario morì poverissimo, dopo 18 anni di malattia; la casa in cui egli si spense era stata costruita nel 1880 dallo stesso p. Antonio, essendo l'antica caduta. Cf. ACRJ, A: 1/VIII, 25. Erra Fran– cesco Zaverio (I cappuccini genovesi I, 198) sulla data della sua morte.

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