BCCCAP00000000000000000000920

282 CATECHESI INDIANA ca e primaria fecero poi il resto talché Boa Vista, prima luogo di continui delitti, mutò aspetto e andò rapidamente incorporandosi una popolazione indiana già semicivilizzata. Già nel 1847 il presidente della provincia affermava che ben 800 indios « se dao ao trabalho da agricultura e vao adquerindo amor ao estado social » 35 • Ma l'anno dopo, con dati più esatti, il missionario scriveva che « nel 1841 in questa località non vi erano che 11 individui e presen– temente vi abitano circa 2.000 anime, mentre a suo tempo si vedrà esser questo il luogo più prospero della provincia per le ricche fo– reste e pascoli, di cui natura lo ha dotato » 36 • Lo sviluppo degli aldeamenti di Boa Vista fu rapido anche se il processo di civilizzazione, ovviamente, non poté andare di pari passo, dato il congenito nomadismo dei primitivi. Nel 1851 il presidente della provincia segnalava in Boa Vista una popola– zione indigena di 2.822 individui, composta di indios Apina g é s e Cara 6 s ; p. Francesco stava allora costruendo la matrice e riorganizzava su più vasta scala la scuola; gli indios lavoravano nei campi, mantenevano bestiame, commerciavano in pelli ed es– senze preziose ricavate dagli alberi della foresta, prestavano ser– vizio nelle imbarcazioni che salivano o discendevano il Tocantins 37 • E il presidente che reggeva la provincia nel 1855, dopo aver meglio localizzato il complesso degli aldeamenti che egli dice situati nel– l'estrema parte della penisola formata dai fiumi Araguaia e To– cantins nel municipio di Boa Vista, soggiunge: « Esta aldea ou aldeas prosperao, graças ao genio creador e constante zelo do missionario... : affirma-se nellas existem mais de 4.000 indios » 38 • Forse anche a motivo di questi risultati che gli ottennero dall'imperatore D. Pedro II una medaglia d'oro di benemerenza 39 , p. Francesco fu trasferito, dopo vent'anni di lavoro in Boa Vista, 35 Joaquim Ignacio RAMALHO, Relatorio... à Ass. Leg. de Goyaz, Goyaz 1847, 14. 36 Cf. Antonio De Padua FLEURY, Relatorio ... na sessao ordinaria de 1848, Goyaz 1848, 28s. Gli indios, aldeati a due leghe di distanza, non osavano presentar– si in Boa Vista per esser privi di vesti, data la loro estrema povertà. Del resto già il 30 aprile 1847 p. Raffaele da Taggia, dopo aver visitato gli aldeamenti, scriveva al commissario generale: « P. Francesco da Monte S. Vito sta in un'aldea chiamata Boa-Vista, ove fa cose meravigliose: ha di già aldcato quasi due mila indios; sta ora fabbricando una bellissima chiesa e molti altri vantaggi per la religione, come per l'incivilimento di coteste orde e la coltivazione delle campagne»; il missionario aggiungeva che il presidente della provincia era soddisfattissimo. Cf. AG'RJ, V, 2, II, 1. 37 Cf. Antonio Joaquim da 8'ILVA GOMES, Relatorio ... à Ass. Leg. de Goyaz na S6ssao ordinaria de 1851, Goyaz 1851, 45. 38 Antonio Candido CRUZ MACHADO, Relatorio... a Ass. Prov. de Goyaz na sessao ordinaria cle 1855, Goyaz 1855, 29. Secondo questo, presidente, accanto agli Apinagés figuravano non i Cara6s ma i Gradaus. 39 , Cf. SAVINO DA RIMINI, Fra i selvaggi clell'Araguaya, 83. Il missionario non volle però accettare la medaglia come « non conveniente ad un figlio del gran Po– verello d'Assisi: accettò solo, con animo riconoscente, la gratificazione annua di L. 2500, per impiegarla a beneficio dei suoi cari selvaggi». - Nel suo trasferimento ebbero parte anche intrighi di malevoli.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz