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270 CATECHESI INDIANA si sarebbero fondati in futuro negli stessi paraggi, in numero di 9 e già sanciti per legge, ma di cui soltanto 4 si sarebbero effettiva– mente creati ». Questa prima colonia indigena ebbe il nome di S . P ed r o de Alcan tara e veniva ufficialmente inaugurata il 2 agosto 1855; essa sorgeva in una vasta insenatura del Tibagi, prodotta da uno dei suoi affluenti, e in essa p. Timoteo doveva svolgere la sua principale attività risiedendovi abitualmente sino al 1895, spesso afflitto da grandi amarezze per l'incomprensione dei rap– presentanti del Governo. La catechesi di S . Pedro de A 1cantar a , che andò ra– pidamente sviluppandosi tanto che nel 1875 era già elevata a par– rocchia, presenta momenti intensamente drammatici e meritereb– be una monografia 69 • L'evangelizzazione incominciò con le tribù dei Coygnas e dei Guarani, d'indole pacifica, quando, il 17 dicem– bre 1858, « comparvero inaspettatamente i terribili e feroci Coin– quaques in numero di 400 : ma anche questi e tutta la loro tribù con indicibili fatiche, lotte e patimenti furono catechizzati e civi– lizzati » 70 • Difficoltà si ebbero nella vita e sviluppo della stessa colonia che, per il suo sostentamento, dipendeva in gran parte dalle con– dizioni metereologiche della stagione: « Al presente - scriveva p. Timoteo al commissario generale il 23 dicembre 1861 - mi trovo afflittissimo perché la siccità sta di– struggendo le mie immense piantagioni e non vedo nel tempo segnali di pioggia. Mio Dio! Come farò con 500 e più persone per trovar di che vivere? » 71 • Difficoltà ancor più gravi furono causate dalla contraddittoria politica del governo che strappa a p. Timoteo amare costatazioni e che può essere indicativa del clima in cui spesso lavoravano i missionari delle catechesi : « Mio Rev.mo Commissario - scriveva il 9 giugno 1863 - pen- 69 A prescindere dai numerosi accenni che si riscontrano nel Relat6rios an– nuali sia del presidente della provincia del Pararni come dei ministri della giustizia e dell'agricoltura del governo imperiale, di grande valore è l'ottantina di docu– menti (lettere e relazioni di p. Timoteo indirizzate al commissario generale) con– servati nell'archivio dei cappuccini di Rio: ACRJ, T: 1/I, 1-79. Tutta la corrispon– denza del missionario, che si rivela uomo di grande capacità e fine osservatore, è ricca di riflessioni e di giudizi mentre, d'altra parte, descrive puntualmente quanto accade nella colonia centrale e in quelle che da essa dipendono. 7 ° Cf. ACRJ, T: 1/I, 79. 71 ACRJ, T: 1/I, 2. Nella successiva lettera del 24 gennaio 1862, dopo aver detto che il governo non ama la sua franchezza nell'esporgli la critica situazione de– terminata dalla mancanza dei mezzi promessi, soggiunge: « E intanto i miei ca– pelli incanutiscono a vista d'occhio con tante preoccupazioni e difficoltà»; ma alla fine l'acqua era venuta ed ecco come egli esprime la sua soddisfazione: « Esta noite niio dormi de gosto: pois choveu, e ainda nos promette mais chuva: neste caso niio moreremos de fome, se bem muita abundancia ja niio poderemos ter ». Ib., T, 1, I, 3. La preoccupazione di p. Timoteo era ben legittima quando si pensa chto l'aldeam,:mto tra indigeni e civili raggiungeva ormai il migliaio di persone. Cf. An– tonio BARBOSA GOMES NOGUEIRA, Relatorio... à Ass. Leg. do Parana, Curitiba 1862, 81s.

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