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NELLE PROVINCIE CENTRO-MERIDIONALI 267 poco tempo continuando in seguito a dar missioni nella provin– cia di S. Paulo e ad esercitare le funzioni di parroco a Capao Bonito 55 • Sul Paranapanema. - Un altro aldeamento degno di nota in S. Paulo è quello di Ti j u c o P re t o, dovuto a p. Giu– seppe da Loro Piceno che lo fondò nel 1865 sulle rive del fiume Paranapanema, in luogo dove era già sorta l'estinta colonia indi– gena del Piraju. Il governo imperiale aiutò con sovvenzioni, vi– veri e attrezzi rurali e il nucleo si affermò, se pur tra difficoltà per mancanza di terre 56 , attirando primitivi e famiglie di civilizzati; situato sul confine tra le province di S. Paulo e del Pararni, esso aveva lo scopo di raccogliere gli indios evasi dagli aldeamenti del– le stesse e di richiamare quelli tuttora vaganti sulla riva destra del fiume Parana; dietro interessamento del missionario, che ne aveva la piena responsabilità, esso venne allacciato mediante cor– riere mensile alla città di Itapeva 57 • Vi fu costruita una cappella, la scuola, un posto medico e la catechesi prese a svilupparsi. A p. Giuseppe, incaricato nel 1868 della civilizzazione degli indios nell'interno del Maranhao, successe per breve tempo p. Mat– tia da Genova, già parroco di Castro nel Parana 58 ; poi l'aldeamen– to rimase senza missionario; ma, ormai solidamente impiantato, il nucleo continuò a progredire assistito spiritualmente dal par- il presidente della provincia di S. Paulo - meditarono vendicarsi dei bianchi. Man– darono da prima donne e bambini nella foresta adducendo molti pretesti, ma in realtà per trovarsi più liberi, e poi « proromperao em vociferaçéies e ameaças contra os brancos, atribuendo-lhes a perda do seo Capellao e a morte de dous dos reos maiores ». Intimoriti gli abitanti, ricorsero al direttore degli indios che, d'ac– cordo col Juiz de Direito di Itapetininga, allora in Itapeva, prese la risoluzione più' adatta e cioè mandare nell'aldeamento, per placare l'ira degli indios, p. Pon– ziano da Montaldo che passava di lì per recarsi alla colonia di Izabel do Jatai, di cui era stato nominato cappellano. Bastò agli indios esasperati vedere il missio– nario perché tosto richiamassero dalla foresta le donne e i bambini e continuassero la pacifica convivenza con il restante della popolazione dell'aldeamento. P. Pacifico in questo tempo (1855) si era recato sul Tibagi per accompagnarvi p. Timoteo da Castelnuovo. 55 Si vedano, di questo missionario, una quarantina di lettere datate da varie località e comprese tra il 1852 e il 1887 in ACRJ, P: 1/II. 56 II missionario scriveva il 28 ottobre 1867 al commissario generale che gli indios erano scontenti perché non potevano fare « as plantaçéies », data la man– canza di terreno: « repetidas vezes fiz conhecer ao Presidente da Provincia o estado do aldeamento », e aggiungeva: « Nada poupei para que este aldeiamento prospere, ja o Governo sabe das necessidades deste lugar ». Cf. ACRJ, J: 1/I, 1-4. Alla fine il govèrno si decise alla delimitazione delle terre. lb., J: 1/I, 5. 57 Cf. José TAVARES BAST0S, Relcitorio... à Ass. Prov. de S. Pciulo, &. Paulo 1867, 53. Risulta da questa relazione che l'aldeamento di Tijuco Preto venne fondato con aviso del ministro dell'agricoltura in data 14 novembre 1865 e accolse da prima il nucleo d'indios che era andato concentrandosi in Salto Grande do Paranapanema. 58 P. Mattia, giunto in Brasile nel 1851, si occupò pure, in modo sporadico, della catechizzazione indiana, come nell'aldeamento di Pirap6 sul Paranapanema, ixL S. Joao de Itaporanga, e sul Tibagi; tuttavia la sua attività venne in gran parte assorbita da incarichi parrocchiali sia in S. Paulo come nel Parana e spe– cialmente nella cittadina paranenso di Castro, dove costrul la matrice, un'ospedale e dove rimase sino alla morte avvenuta il 22 luglio 1873. Si vedano varie lettere di lui al commissario generale conservate in ACRJ, M: 2/I, 1-12.
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