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264 CATECHESI INDIANA pastorale al luogo, amministrava il sacramento della cresima a circa 700 indios e dava licenza a p. Serafino di cresimarne nume– rosi altri. Nel 1889 la catechesi contava 2.500 anime di cui una metà indiani puri; tra le famiglie regnava la più grande pace e concordia; in tale anno furono amministrate nella colonia 20.000 comunioni. Sorprendente fu lo sviluppo materiale della riduzione che rag– giunse un'estensione di 60-70 chilometri di lunghezza per 30-40 di larghezza, occupando la regione situata tra i fiumi Itambacuri, S. Matheus, Rio Doce e Mucuri. Prosperavano in essa culture di caffè, canna da zucchero, cotone, mandioca, riso, granturco, sva– riate qualità di frutta, fagioli e cose del genere; tutto il lavoro direttivo, a prescindere da quello spirituale, gravava sulle spalle dei due soli missionari che, se trovavano comprensioni e legit– time soddisfazioni nella loro opera civilizzatrice, dovettero pure af– frontare grandi difficoltà, non esclusi tradimenti e attentati alla loro vita, sempre latenti nell'indole ombrosa del primitivo. La ri– bellione più grave da parte degli indios si ebbe il 24 maggio del 1893 e in un primo momento parve che dovesse ridurre tutta la colonia a un mucchio di rovine; ma i missionari rimasero solo fe– riti e la colonia fu salvata dalla distruzione grazie a un colpo di fucile che richiamò pronti soccorsi dalla cittadina di Te6philo Ottoni; gli indios ribelli, aizzati da alcuni capi violenti e autocrati, furono poi perdonati e riaccolti sulle terre dell'aldeamento 4 ". Con la scuola e la chiesa sorsero altre istituzioni complemen– tari, richieste dallo sviluppo della colonia e dalle necessità conse– guenti ormai il popoloso centro; tali, l'orfanotrofio per bambine povere, un asilo per vedove, il collegio S. Chiara tenuto dalle suore e più tardi equiparato a una scuola normale, un apprendi– stato agricolo, l'ospedale, un'officina meccanica dove gli india– netti più intelligenti e laboriosi erano avviati a questo importante ramo dell'industria, una casa di correzione. D'altra parte, con opportune strade di comunicazione e un'attrezzatura moderna di macchinari, grande incremento presero le industrie del cotone, del caffé, dello zucchero e della frutta. Anche l'opera religiosa andò di pari passo allargandosi. I quasi 3.000 abitanti incominciarono ad estendersi sul territorio dell'antica riduzione costituendo, accanto al centro principale, al– tri nuclei secondari. Nel 1889 i missionari costruirono due altre chiese: quella dei Santi Apostoli a 24 chilometri a sud d'Itamba– curi e quella di Santa Elisabetta alla stessa distanza ma in dire– zione sud-ovest. Più tardi costruirono un altro edificio del culto in località che prese il nome di Igreja Nova, a 30 chilometri dal centro principale. E' infine da notare che i due pionieri, oltre che sul territorio d'Itambacuri, prestarono per vari anni assistenza 46 Ib., 252ss. Gli indios dell'aldea raggiungevano allora la cifra di 2.500; fu però solo una parte di essi che meditò e tentò l'assalto.

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