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NELLE PROVINCIE CENTRO-MERIDIONALI 263 fondatori di esso furono i pp. Serafino da Gorizia e Angelo da Sassoferrato, ma in realtà la testa direttrice e organizzatrice si deve ritenere p. Serafino. Questi, dopo una brillante giovinezza tra la nobiltà viennese, prese l'abito cappuccino nella provincia monastica di Milano e in seguito, sentendosi chiamato alle missioni, venne a Roma nel collegio missionario di S. Fedele da Sigmaringa dove nel 1872 s'incontrava con colui che doveva essere il suo braccio destro nel– l'opera civilizzatrice d'Itambacur:i, e cioè p. Angelo da Sassofer– rato43. I due futuri missionari si sentirono subito legati da pro– fonda amicizia; giunti a Rio de Janeiro il 7 aprile dello stesso anno, alcuni mesi dopo con l'autorizzazione del governo e del commis– sario generale si trovavano già nella capitale di Minas e di qui, nel settembre, si spostavano nella zona di Filadelfia per dar principio all'aldeamento progettatoH. Vari furono i tentativi per la scelta di un terreno adatto e di gradimento per gli :indios; alla fine si stabilirono in Itambacur:i (allora un groviglio di selve e di fiumiciattoli) e qui, dopo aver co– struito un gruppo di capanne di cui una serviva per cappella, il 13 aprile 1873, festa di Pasqua, alla presenza di 320 selvaggi, inau– guravano ufficialmente il nuovo aldeamento che prese il nome di Nossa Senhora dos Anjos de Itambacuri 45 • Il nucleo iniziale, oltre la cappella e alcune squallide capanne, non possedeva che un piccolo tratto di terreno già diboscato dai missionari e piantato a mandioca, riso e fagioli; ma la fertilità del suolo e la saggia intraprendenza di p. Serafino in pochi anni tra– sformarono il luogo selvaggio in una fiorentissima colonia che attrasse sul suo territorio tribù indiane di Po g i c ha s, G i - por6ks, Catolés, Potés, Aranhas e Purunturus, ai quali i missionari aggiunsero famiglie di bianchi e meticci già civilizzati. Furono costruiti gli edifici della chiesa, dedicata a Nostra Signora degli Angeli, la casa, la scuola, magazzini e offi– cine e inoltre un buon numero di abitazioni decenti in modo che il centro catechetico assunse rapidamente l'aspetto di villaggio e poi di cittadina. Già nel 1879 il vescovo D. J oao dos Santos, in visita 43 P. Angelo da Sassoferrato apparteneva alla provincia delle Marche. Ve– stito l'abito cappuccino il 21 novembre 1863, fu ordinato sacerdote il 2 aprile 1870. Fu in seguito, per breve tempo, in Francia e nella Svizzera a causa della soppres– sione religiosa ordinata dal governo italiano in tale anno. - P. Serafino (nato il 29 maggio 1829), prese l'abito il 30 maggio 1859 e fu ordinato il 13 gennaio 1861; svolse poi, per un decennio, attività di ministero nelle province cappuccine situate entro l'impero austro-ungarico, sin che nel 1871 fu chiamato a Roma dal procuratore delle missioni che era allora lo storico p. Rocco da Cesinale. 44 Si vedano i particolari di questi precedenti descritti dal direttore generale degli indios di Minas Gerais nell'Annexo già sopracitato: Joaquim FLORIANO DE Go– DOY, Relatorio.., 15 de Janeiro de 1873, Ouro Preto 1873: Annexo n. 6, lOss. 45 Cf. JACINTO DE PALAZZOLO, Nas selvas dos vales do Mucuri e do Rio Doce, 91ss. Nei documenti torna spesso anche la denominazione « Imaculada Conceicao do Itambacury » perché secondo la legge provinciale di Minas del 19 luglio 1872, tutti gli aldeamenti che stavano per sorgere nella provincia dovevano essere « sob a invocaçao de Virgem Imaculada ». Si veda sopra p. 258, n. 25.
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