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256 CATECHESI INDIANA che avesse a rimanere per costituire un regolare aldeamento; ma a ciò si erano opposti gruppi di civilizzati stabiliti nella zona e insofferenti di freni morali e delle disposizioni che attribuivano agli indios determinate terre 14 • Qualche tempo dopo, su autorizzazione del Governo, il mis– sionario si spingeva nelle foreste del Rio Surubi, raggiungendo la confluenza di questo fiume con l'Urucupa, nel distretto di Agua Boa 15 • Qui p. Bernardino doveva saltuariamente trascorrere vari anni riuscendo a costruire una cappella e altri edifici necessari al centro catechetico e avviando in tal modo il processo civilizza– tore nella zona. Gli indios con i quali venne a contatto furono i Pegos, gli Aranhas, i Bavaes e altri, sparsi nel territo– rio assai frastagliato e selvaggio che, nondimeno, dava vitto suf– ficiente alla colonia. Nel 1852 egli scriveva al presidente della provincia, Luiz An– tonio Barbosa, che l'aldeamento, dopo le difficoltà iniziali, era an– dato rafforzandosi con gli abbondanti raccolti ottenuti, il che ave– va permesso al missionario di costruire un edificio o collegio per raccogliere ed educare minorenni; in pari tempo egli assisteva gli indios di Alto dos Bois, aumentati considerevolmente con un forte nucleo di N a k ne n u k s , venuti a stabilirsi nella zona. Dato il profondo rancore esistente fra le tribù del Surubi e di Alto dos Bois, egli proponeva la creazione di due distinte amministrazioni 16 • Sfortunatamente vennero in seguito a turbar la pace nella zona i primi esploratori della regione i quali, con mene sotterra– nee, subornarono gli indios contro il missionario. P. Bernardino, dopo anni di lavoro, fu costretto a ritirarsi. Già nel 1855 egli ap– pare assente dal Surubi perché il presidente della provincia, Fran– cisco Diògo Pereira de Vasconcelos, nel Relat6rio annuale afferma– va che il Surubi era rimasto privo di missionario 11 • Sembra però che, pur dedicandosi di preferenza al ministero ambulante, p. Ber– nardino non tralasciasse altri tentativi catechetici indiani, presu– mibilmente nella stessa zona e, secondo il Tetteroo, nella stessa 11 Cf. AG'RJ, B: 1/IV, 12. 15 In data 14 dicembre 1848, in altra lettera al commissario generale, egli scriveva che il governo l'aveva destinato « nella mata del Surubi... dove mi trovo fin dal settembre scorso... I selvaggi esistenti in queste foreste sono moltissimi, ma ancora non li vidi tutti per causa dei fiumi, che in questo tempo non dànno pas– saggio. Appena qui giunto, mandai a chiamarli e unironsi in gran numero e tutti assistirono al lavoro della loro roça (campo) che feci preparare per le semine ». Si sentiva però indisposto in salute e bisognoso di mezzi. Cf. ACRJ, B: 1/IV, 13. rn Cf. Luiz Antonio BARBOSA, Relatorio ... a Assemblea Legislativa Provincial de Minas Geraes, Ouro Preto 1853, 10. 17 Cf. Francisco Diogo PEREIRA DE VASCONCELL0S, Relatorio... a Assemblea Le– gislativa Provincial de Minas Geraes, Ouro Preto 1855, 10. Il presidente, in questo stesso Relat6rio, riconosceva che « os indios em melhor estado » erano quelli che avevano ricevuto « algumas noçoes religiosas... os de Cuiethé, da Barra do Rio Verde com o Rio Grande e de S. Mignel, aos quaes se tem distribuido ferramentos, vestidos e alguns brindes ».

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