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250 CATECHESI INDIANA Ma, ovviamente, il governo mirava soprattutto ai vantaggi economici che ne sarebbero derivati, interessanti l'agricoltura e l'industria del paese 22 • Con i nuovi villaggi e cittadine che me– diante la catechesi andavano sorgendo 23 , si trattava di vasti ap– pezzamenti di terreno che, da selva incolta e selvaggia, si trasfor– mavano in campi produttivi, con aumento della popolazione civi– le, apporto di nuove vìe di comunicazione, scambi di prodotti grezzi o artigiani e, in generale, l'estendersi della rete dei commerci. In tal senso si esprimono, si può dire, tutti i ministri dei dicasteri interessati e cioè della giustizia e dell'agricoltura e in ciò, purtrop– po, trovò la sua ragion d'essere anche la catechesi 1a i ca, rispolverata, come si è detto, dalle correnti laiciste e massoniche nonostante la cattiva prova data già nei tempi coloniali e perciò estinta nel 1733 24 • Ma se quest'ultima, sostenuta e gonfiata da gente interessata, prese terreno e, per circostanze che diremo ineluttabili, si svilup– pò a scapito della catechesi missionaria, non mancò tra le sfere responsabili chi apertamente, e onestamente, ammise il completo fallimento di essa e riconobbe il valore unico e insostituibile della catechesi religiosa. Anche qui le testimonianze son diverse e, ta– lora, espresse con accento di convinzione singolare 25 • Noi trascri- rào a agoa do baptismo. Esta ultima classe por falta de bons ecclesiasticos vive, principalmente no sertào, corno se nào existisse para a Igreja de Deos. Converter os primeiros sem moralisar os segundos é quasi impossivel; o obstaculo principal a conversào dos infieis tem sido e sera sempre os vicios dos christàos ». Ib., 29. 22 Cf. Manoel Felizardo de SoUZA E MELLO, Relat01·io da Repartiçao dos Ne– gocios da Agricultura... na 1a sessao da JJa Legislatura, Rio 1861, 24, dove il mini– stro afferma che la catechesi indiana non è solo « de maior importancia socia!, mas tambem de incontestada vantagem para os interesses de agricultura e industria do paiz ». Si veda anche Diego VELHO CAVALCANTI DE ALBUQUERQUE, Relatorio... da Re– partiçao dos Negocios da Agricultura (2a sessào da 14a Legislatura), Rio de Janeiro 1870, 55. 2a Si veda a p. 252s. 24 La carica di « governador dos indios », affidata a un rappresentante laico del governo, era già stata escogitata nel secolo XVII; ma, essendosi rivelata con– troproducente, era stata abolita dal re di Portogallo con un decreto del 12 gen– naio 1733; con ciò ogni aldea era affidata alla diretta responsabilità del missionario il quale sceglieva per capitao-m6r (capitano maggiore) un indio adatto che ve– niva confermato dal governo e manteneva l'ordine e la disciplina nell'aldea, alle dipendenze del missionario. Per ciò che rigu-arda l'organizzazione militare della colo– nia, eia il missionario come il capo indigeno restavano soggetti al capitao-m6r del distretto, che era sempre un portoghese. Gf. F.A. PEREIRA DA COSTA, Anais Pernam– bucanos II, 80. Nuovi criteri furono adottati dal Pombal che, dopo aver cacciati i missionari ventilando di voler dare la libertà agli indios, ripristinò la carica del « governador dos indioR » e inoltre affidò ogni singola aldea al direttore laico, sem– pre malvisto dagli indios. Tale criterio rimase in parte anche in seguito: la pre– senza di direttori laici è testimoniata anche nei primi decenni dell'ottocento. Cf. OLIVEIRA LIMA, Dom Joao VI no Brasil III, 808ss. 25 Tale convincimento, dopo essere già affiorato nei Relatorios di qualche mi– nistro della giustizia (si veda Eusebio de Queiroz Coitinho Mattoso Camara, Rela– tc,rio da Reparliçao dos Negocios da Justiça, Rio de Janeiro 1851, 29), è quasi una– nime tra i ministri dell'Agricoltura che incominciarono ad occuparsi dei missionari a partire dal 1861, dato il carattere colonialistico assunto dalla catechesi. Manoel Felizardo de Souza e Mello già nel Relatorio del 1861 scriveva: « Aos missionarios é que se devem os resultados favoraveis, que se tem obtido à semelhante respeito;
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