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244 RIORGANIZZAZIONE E SVILUPPI INTERNI Dopo la guerra per ordine della S. Sede si occupò della rior– ganizzazione della diocesi paraguayana, essendo stato eletto vi– cario apostolico (1870-1878) in sostituzione del vescovo di As– sunci6n, morto durante le operazioni militari che praticamente annientarono la povera nazione; p. Fedele riaprì il seminario, ri– costruì chiese, visitò più volte la vasta diocesi, confortò .e sollevò i fedeli con istituzioni caritative, rifece scuole e collegi per l'in– fanzia: in una parola si mostrò veramente padre e pastore del suo gregge risollevando il paese dall'abbattimento in cui l'aveva getta– to la sconfitta' 18 • Assunto il governo del commissariato generale nel 1880 egli si rivelò tosto uomo dinamico e intraprendente, com'era nell'indole del suo carattere. A Rio fece nuovi restauri nella chiesa di S. Seba– stiao, abbellì l'ospizio e, dedicando speciali premure al movimento religioso già intensissimo del « Morro do Castelo », fondò la « lega di san Sebastiano», creò la« pia unione di Maria SS., s. Gioachino e sant'Anna », fece rifiorire il terz'ordine francescano, sviluppò la devozione al Sacro Cuore e introdusse altre pratiche devote 49 • In pari tempo egli provvedeva saggiamente al governo del vastis– simo commissariato spostando opportunamente i missionari, visi– tando le residenze, avviando la fondazione di nuove catechesi in– diane, allargando con paterni consigli il ministero ambulante. Durante i 13 anni in cui resse la missione (1880-1893) p. Fe– dele dovette far fronte a molte difficoltà e specialmente all'acuta scarsezza di personale che solo con grandi sacrifici si poteva or– mai reclutare in Italia; questo fatto indusse il generale dell'Ordine, p. Bernardo da Andermatt, a partire dal 1884, a una radicale rior– ganizzazione di tutte le missioni cappuccine, riorganizzazione che portò all'abolizione del commissariato del Brasile 50 • Intanto p. Fe– dele, sia con insistenze presso i superiori di Roma per ottenere nuovo personale 51 e sia animando i missionari superstiti ai quali stra padre Fedele ritornò a Rio de Janeiro fu personalmente nel convento dei PP. Cappuccini del Morra do Castello a visitarlo e ringraziarlo a viva voce dei ser– vigi inestimabili prestati alla nazione brasiliana. Tra le varie espressioni d'affetto e riconoscenza l'imperatore pronunziò queste parole: « Giammai in Rio de Janeiro ho visitato persona alcuna, ma il mio Fra Fedele, perché ne è degno per tutti i riguardi, lo visito e lo visiterò sempre». Cf. Notizie storiche, 96. Si veda anche PELI– NO DA CASTROVALVA, Un missfonario nel Brasile, in Annali Francescani 14(1883) 333s. 48 Si veda a p. 436, n. 72. 49 Cf. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Notizie storiche, 98. Per le opere compiute nella chiesa come anche per l'impulso dato al movimento religioso si veda Livro d~ .lembrança, AGRJ, cod. 1 (avulso) 58ss. Il 17 dicembre 1886 l'internunzio aposto– lico del Brasile, il cappuccino mons. Rocco Cocchia (p. Rocco da Cesinale) benedi– ceva solennemente la grotta di N. S. di Lourdes, divenuta poi un centro di devo– zione per la popolazione carioca. lb., 72. 6 ° Cf. CLEMENS A TERZORIO, Manuale historicum, 329s. 61 I missionari giunti dall'Italia nel decennio 1880-1890 superano di poco la decina; ma già dal 1889 incominciano gli arrivi, andati poi rapidamente intensifi– candosi, di missionari non più incorporati nel commissariato ma destinati, secondo il nuovo Statidum pro Missionibus dell'Ordine, a fondare missioni separate con che s'inizia un nuovo periodo missionario. Cf. METODIO DA NEMBRO, I cappuccini nel Bra– sUe, 16ss.

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