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PERSONALE, OSPIZI E PREFETTURE 231 verno e le richieste del vescovo di Belem, esso doveva considerarsi una delle zone più impegnative, dato l'ingente numero di indi o s vaganti lungo le rive dei fiumi giganteschi come il Rio Negro, il Purus, l'Alto Solimoes, il Tapaj6s, lo Xingu, il Rio Trombetas, il Tocantins 10 , e dato anche il secolare ab ba n– d on o a cui era lasciata la popolazione dei fedeli per mancanza di clero 11 • D'accordo con il governo imperiale, la S. Sede nel 1842 creava la nuova prefettura del Para-Amazzonia con sede in Belem e suo primo superiore p. Luigi da Belforte 12 ; essa aveva lo scopo di coordinare e disciplinare le catechesi del nord, dando ad esse impulso e unità d'azione. Ma, forse a causa della dispersione dei missionari, pare non godesse stabilità e verosimilmente venne ri– dotta al rango di viceprefettura 13 ; le catechesi stabilite nella re– gione praticamente caddero sotto la giurisdizione del commissario generale che mandava i suoi ordini e tracciava le sue direttive da Rio de Janeiro; di qui la scarsa influenza esercitata dal supe– riore di Belem che, per i frequenti mutamenti di personale ed anche per trovarsi senza una residenza ufficiale, vide la sua auto– rità passare in seconda linea. P. Luigi da Belforte rimase nella Amazzonia un biennio circa, poi ritornò a Bahia 1 4. A lui successe come superiore p. Pierpaolo da Ceriana, fondatore di varie cate– chesi sul Rio Purus e il suo affluente Andira 45 ; ma anch'egli si ritirò più tardi, rimpatriando. Dalla corrispondenza dei missionari, conservata nell'archivio di Rio de Janeiro, si vede che il superiore in loco aveva un'autorità ben limitata, mentre colui che decideva ogni cosa era praticamente il commissario generale 46 • Un'importanza direttiva acquistò la sede di Belem con p. Lu– dovico da Mazzarino, a partire dal 1865, allorché da essa diretta– mente s'irradiò una notevole attività indiana che toccò vari bacini 40 In tutte qneste zone ed altre ancora, come vedremo a suo tempo, non man– cò da parte dei missionari attività riduzionistica, anche se cause diverse la resero instabile e caduca. Numerose relazioni dei missionari sono conservate in ACRJ, A: 1/I, VIII; A: 3/VI; E: 1/II; G: l/I; L: 3/II; P: 1/I, III. 41 Tali condizioni, conseguenza delle vastissime estensioni territoriali e di altre circostanze, perdurarono anche nel periodo successivo allorché i cappuccini lom– bardi vi aprirono stabili residenze. Cf. METODIO DA NEMBRO, I cappuccini nel Bra– sile, 81ss. 42 Si veda sopra a p. 228, n. 26. 43 Il cronista di Bahia, riferendosi a p, Luigi da Belforte, così espone l'inizio di questa missione che andò soggetta a molte peripezie: « Nell'agosto del 1843 (p. Lui– gi) abbandonò il raccoglimento di Santamaro... e si recò al Para, dove credeva di stabilirsi nella capitale di quella provincia, giusta le istruzioni di Roma e dell'In– ternoncio [sic], d'accordo col Ministro di Giustizia; ma quel presidente mostrò al governo che i Missionari erano più necessari nell'interno di quella vasta provincia che non nella capitale. In vista di ciò determinato fu che si recassero, e si stabilis– sero a Rio Negro, capoluogo della Guiana Portoghese, lungi dal Para 400 leghe sul fiume delle Amazzoni. Questo traslocamento si fece in gennaio 1844 dopo d'essersi formati 4 mesi nella capitale del Para». Libro Mastro: ACB, Fonti mss. 1/I, 45. 44 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 377. 45 Si veda a p. 323ss. 46 Cf. ACRJ, L: 1/II, 1-8; F: 2/I, 1-9; P: 1/III, 1-6.

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