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228 RIORGANIZZAZIONE E SVILUPPI INTERNI dalla famiglia Salgado sin dal 1778 e dedicata a san Giacomo Mi– nore (Sao Tiago); sul terreno annesso il missionario, aiutato dal compagno di missioni p. Lorenzo da Monteleone, fabbricò un pic– colo ospizio. Il permesso dell'imperatore per quest'ultimo porta la data dell'8 gennaio 1853, quello del vescovo la data del 18 luglio 1854 e l'edificio fu inaugurato lo stesso anno 23 • P. Doroteo, eletto viceprefetto del Maranhao, moriva nel 1868 e a lui succedeva p. Celestino da Pedavoli; ma, scomparso il donatore della cappella e del terreno, uno degli eredi ne rivendicava la proprietà e, ap– poggiato dalla massoneria, ebbe causa vinta 24 • I missionari si cer– carono per qualche tempo un altro punto d'appoggio nella città, mentre l'ospizio di sant'Iago era più tardi demolito; poi, diminuito il numero dei missionari alla Penha a causa della soppressione re– ligiosa in Italia, il 19 febbraio 1876 chiusero la provvisoria casa di S Luis e si ritirarono a Pernambuco 25 • In Belem, scelta ad esser la sede della prefettura e poi vice– prefettura dell'immenso bacino amazzonico, vari furono i tentativi per aprirvi una casa; ma accadde che, mentre il governo centrale di Rio era favorevole, le autorità locali si mostrassero fredde e restie a fornire i mezzi; così i 7 missionari recatisi al Para sin dal 1843 sotto la guida di p. Luigi da Belforte 26 , vissero dispersi é accusal-os de explorar a credulidade publica, utilizando os phenomenos das leis naturaes corno instrumentos de terror. A calumniosa imputaçao deu Frei Dorotheu incontestavel desmentido. Pela ultima metade do seculo passado, na cidade di Oeiras (Piani), antiga capita!, na praça da matriz, aos revérberos de urna tarde em declinio, fallava a numeroso audi– t0rio de fieis, discorrendo com vehemencia sobre os castigos reservados aos que nào se convertessem, quando, de repcnte, descobriu-se no horizonte um grande co– meta de canda luminosa. Ante o ·desconhecido astro, perturbou-se o povo, cahindo de joelhos a pedir misericordia. Ouvia-se corno o fragor de urna tempestade, produzido pelo ruido de milhares de màos, batendo nos peitos e nas faces em signal de desaggravo. Muito tempo gastou o missionario para conseguir restabelecer a calma, auxi– liado pelos raros ouvintes, que se mantiveram serenos. E a todos explicou o que era um cometa, segundo a palavra da sciencia, no concerto da celeste abobada ». Cf. Elias MARTINS, Frei Serafim de Catania, 32s. 2 3 Cf. ACM, 7, A/4 (I, III). 24 Il vescovo del Maranhào Antonio Candido de Alvarenga, scrivendo il 7 ot– tobre 1878 al commissario generale, diceva che l'ospizio era stato strappato ai mis– sionari « com a mais clamorosa injustiça ». Cf. ACRJ, A: 1/III, 2. Il vescovo sog– giunge che cercherà di riaverlo « in forma amichevole, perché il litigare sarebbe rischioso ». 25 Per la storia di quest'ospizio si veda ACM, 1: A/4 (I-XXXIX); Rev.Inst.Hist. Geogr.Brasil. 150(1927) 280; TIMOTEO (ZANI) DA BRESCIA, Alto Brasile, 44ss; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuehinhos, 329ss. 26 Questo missionario, giunto nel Brasile (Bahia) nel 1837, dopo vari corsi di missioni predicati nel vastissimo arcivescovado, assunse tra il 1841 e il 1843 l'ufficio _di direttore spirituale del collegio di Santamaro. Annota il cronista di Bahia: « Nel– la città di Santamaro trovasi un « Raccoglimento » o collegio di zitelle in educa– zione molto stimato, il quale essendo rimasto privo di direttore spirituale, il Revmo Arcivescovo pregò il p. Luigi da Belforte di accettare tale ufficio, nel quale ri– chiedevasi un uomo provetto e sperimentato, stanti le circostanze locali. Esso accet– tò di buon grado e colà recossi nel 1841 in qualità di confessore e direttore spirituale, dove si diportò con molta soddisfazione del Revmo Arcivescovo e di tutto quel col– legio. Dopo due anni e mezzo essendo stato fatto Prefetto del Para dovettf' abban-
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