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PERSONALE, OSPIZI El PREFETTURE 227 un'ospizio » 18 . Ingrandimenti e miglioramenti, sia all'ospizio che alla chiesa, vennero compiuti dai vari superiori o commissari ge– nerali19. Nuovi ospizi furono aperti nelle città di S. Cristovao in Ser– gipe, S. Luis do Maranhao e Belem nel Para. Nella provincia di Sergipe, già battuta frequentemente dai missionari di Bahia, in– sistenze per l'apertura di un ospizio incominciarono ad esser .fatte dopo riusciti corsi di missioni predicate dai pp. Pier Luigi da Serravezza e specialmente Candido da Taggia 20 ; nel gennaio del 1844 vi furono mandati i pp. Candido da Taggia, con la carica di viceprefetto, Gaetano da Troina, Serafino da Pretalia e Ago– stino da Casarano; essi s'appoggiarono da prima al vecchio con– vento minoritico di S. Francisco finché nel 1846, dopo superate molte difficoltà e contraddizioni, il nuovo ospizio fu pronto 21 . Il fondatore dell'ospizio di S. Luis do Maranhao fu p. Doroteo da Dronero il quale, già largamente conosciuto nella città e pro– vincia per le sue doti personali e gli eccezionali frutti riportati dalla sua predicazione 22 , ottenne una cappella privata costruita 18 Ciò risulta, oltre che dai Relatorios dei vari ministri della giustizia (ad esempio, 1846, p. 31, dove è detto anche che la chiesa di S. Sebastiiio del « Morro do Castelo » fu concessa in uso ai missionari con decreto del 21 giugno 1843; 1848, p. 35, dove è riportata la somma spesa dal governo per la costruzione dello stesso ospizio e cioè 47.550 milreis; 1850, p. 15), anche dai decreti-legge riguardanti i mis– sionari. Cf. Cafologo ou Collecçiio das Leis e Decisi5es do Imperio do Brasil VI/1, 141. 19 La chiesa fu ingrandita e abbellita tra il 1861 e il 1865; contemporanea– mente l'ospizio si arricchiva di alcune parti secondarie. Sotto il governo di p, Fe– dele da Avola (1880-1893), accanto alla sacrestia fu costruita « una cappella o grot– ta di Nostra Signora di Lourdes alla quale il popolo prese subito grande devozione, e furono fatti altri miglioramenti nella chiesa». ACRJ, Livro de Lembranca, 15ss, 72s. zo Cf. Paulino José SOARES DE SoUZA, Relatorio da repartiçiio dos Negocios da Justiça (1843), 36. Il cronista di Bahia, riportando luoghi e dati delle missioni pre– dicate da p. Candido da Taggia tra il 1838 e il 1843, scrive di lui: « Tra i missio– nari che arrivarono alla Bahia nel 1837 vi fu il Rev. P. Candido da Taggia, reli– gioso di precoce ingegno·, di felice memoria, ornato di prudenza e pieno di aposto– lico zelo. Dopo essersi fermato qui più di un anno per ben impossessarsi della lin– gua portoghesa (sic), cominciò a uscir fuori per missionare qua e là nell'inter– no della provincia, e riportò in ogni luogo frutti mirabili di salute. La prima volta uscì fuori col P. Pier ·Luigi da Serravezza con cui diede 10 missioni; la seconda uscì col P. M. R. Ambrogio da Rocca ex Prefetto; e la terza partì solo. Nel corso di 5 anni diede 53 missioni, come si ricava dalla lettera che a mia ri– chiesta mi diresse, di cui qui sotto ne trascrivo il contenuto». Segue poi la lettera. Cf. Libro Mastro, ACB, Fonti mss. 1/I, 32-34. 21 Libro Mastro; ACB, Fonti mss. 1/I, 45, 57; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchi– nhos, 304s. 22 P. Doroteo da Dronero, già missionario nella Svizzera dal 1831 e giunto nel Brasile un decennio dopo (1841), fu, a partire dal 1842, il grande missionario della diocesi del Maranhiio che abbracciava allora anche la provincia del Piani; dei 26 anni del suo apostolato maragnense (1842-1868) lo scrittore Elias Martins dà que– sto profilo: « Outro missionario, grande benemerito das nossas populaç6es, foi Frei Dorotheu, cujos trabalhos relembrou Frei Serafim no primeiro sermiio que pro– nunciou, abrigando-se a sua memoria. Em longas excursoes pelo interior, restaurou os costumes, combateu vicios inveterados, impoz-se pela sublimidade da doutrina sagrada, tornando decisiva auto– ridade sobre as massas, que lhe bebiam as palavras quaes sequiosos viandantes do deserto. Urna das traças dos inimigos da religiiio, para malquistarem seus ministros,

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