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224 RIORGANIZZAZIONE E SVILUPPI INTERNI esistendo nella capitale un ospizio cappuccino, i religiosi per il momento alloggiarono nel monastero dei benedettini, dove, pra– ticamente, non rimase però che il superiore della comitiva, p. Fe– dele da Montesano, perché gli altri vennero ben presto mobilitati per il ministero in varie province dell'impero. P. Fedele naturalmente si preoccupò di cercare per i missio– nari una dimora propria e conveniente e, dopo molte pratiche, il 18 agosto 1842 otteneva dall'imperatore l'antica chiesa di s. Seba– stiano che sorgeva sul cosiddetto Morro do Castelo, già chiesa matrice di Rio ed ex cattedrale in cui riposavano le ceneri del fondatore della città, Eustacio de Sa 2 ; per il momento servirono come abitazione alcune vecchie case vicine, ma in seguito vi sa– rebbe stato costruito un regolare ospizio 3 • La seconda spedizione di missionari si ha nel 1841, convogliata questa volta verso il nord: 5 padri e 2 fratelli il 7 ottobre appro– dano a Recife (Pernambuco) prendendo dimora nell'ospizio della Penha e riattivando la vecchia prefettura 4 ; contemporaneamente, o forse già nel 1840, giungono a Rio i due pp. Doroteo da Dronero e Francesco da Monsanvito che vengono rispettivamente mandati nel Maranhao e nel Goias 5 • L'anno successivo il governo imperiale a mezzo del suo incaricato d'affari a Roma chiedeva alla S. Sede e al generale dei Cappuccini da 15 a 20 missionari, cui avrebbe pagato « le spese del viaggio, libri ed abiti necessari»; fu raccolto un gruppo di 11 sacerdoti e 2 fratelli laici che salparono da Ge– nova nella prima metà di maggio del 1843 e raggiunsero Rio de Janeiro il 19 luglio, dopo 67 giorni di viaggio 6 , essendo in seguito 2 Cf. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Notizie storiche, 18. - Eustiicio de Sii, co– mandante portoghese, giunse nel 1565 con una squadra navale nella baia di Rio, dove si erano insediati i francesi invasori; combattendo a fianco dello zio, Mem de Sii, che fu governatore generale del Brasile dal 1557 al 1572, venne ferito a morte dagli indios che appoggiavano i francesi (1567). Secondo alcuni autori il fondatore di Rio de Janeiro non sarebbe Eustacio de Sa, ma suo zio, il governatore Mem de Sa. Cf. A. MAGALHAES, Dicionario Enciclopédico Bmsileiro, 1372. Per la consegna della chiesa dì « S. Sebastiao » ai missionari cappuccini si veda in AIHG, Lata 366, ms. 2, 8-10 (18 agosto 1842). " Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 240s. Si veda il cenno dato a p. 226. 4 I missionari in questione furono: i pp. Placido da Messina (prefetto), Gae– tano da Messina senior (viceprefetto), Sebastiano da Melia, Gaetano da Grattieri e Serafino da Gatania, e i due fratelli laici Sante da Messina e Secondo da Mango. Si veda la cronaca particolareggiata della partenza dalla Sicilia e del viaggio in Italia e sull'oceano in Noticia a cerca dest'hospicio, ACP, III/82, lss, dove p. Placi– do descrive i mutamenti di personale intervenuti a motivo di malattia e d'altro, le peripezie in Italia, il viaggio « felicissimo » per mare e i primi anni d'attività in Pernambuco. Un riassunto è pure in J. GUENNES DA SILVA MELLO, Ligeiros traços, 64. 6 Così almeno sembra doversi supporre perché i due missionari l'anno do– po (1842) già lavorano, rispettivamente, nel Maranhao e nel Goiiis. Erra perciò Fidelis de Primerio (Capuchinhos, 378) che fissa per p. Doroteo da Dronero, come anno d'arrivo in Brasile, il 1842. Da un documento conservato all'archivio di Per– nambuco risulta che il presidente della provincia, in data 3 febbraio 1841, richiede– V'.l che dei 5 cappuccini esistenti nella Penha 2 si recassero nel Maranhao e cioè p. Doroteo da Dronero e Luigi da Napoli. ACP, VI/3. La richiesta è indirizzata al superiore della Penha, p. Gioachino da Afragola. 6 Furono i pp. Samuele da Lodi (poi prefetto di Bahia), Gaetano da Traina, Serafino da Petraiia, Egidio da Garessio, Alessandro da Bene, Pierpaolo da Ceriana,
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