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196 PRIMO IMPERO E REGGENZA (1822-1840) degli esposti. 3 °) Sono revocate tutte le leggi, decreti e disposizioni in contrario » 62 • Ancor prima che il decreto venisse ufficialmente notificato ai missionari, sulla piazza antistante alla Penha ebbe luogo un fatto che ben rivela la situazione venutasi a creare e il clima di odio da cui erano partite le accuse lanciate contro i missionari. Una mattina del febbraio del 1832, prima dell'albeggiare, i reli– giosi furono svegliati da grida d'imprecazione e da strani rumori che salivano dalla piazza: un gruppo d'energumeni, incitati dal fiscale della zona, certo Joao Rodolfo Barata, stavano strappando i riquadri della Via Crucis eretta davanti alla chiesa e con violenza ne demolivano le colonnette di supporto 63 • L'intimazione di slog– giare fu comunicata solo il 6 luglio successivo e cioè 4 mesi dopo, allorché la commissione ospedaliera di Pernambuco 1·ichiese for– malmente il convento « per la necessità assolutamente inderoga– bile di collocarvi il giorno 8 gli esposti » 6 '1. I missionari si ritira– rono il giorno 20 ricevendo, come scrive il Guennes da Silva Mello, « con evangelica rassegnazione la violenza che loro faceva il go– verno; essi però non abbandonarono il campo del lavoro, loro af– fidato dall'obbedienza » 65 • E infatti p. Paolo da Genova si mise per il se r tao predi– cando missioni e dirigendo lentamente i suoi passi verso la par– rocchia di Ba ix a V e r de, dove esisteva tuttora il piccolo ospi– zio fondato da p. Angelo Maurizio da Nizza, ivi morto dopo oltre vent'anni d'apostoìat0 66 ; p. Gabriele da Malta raggiunse il piccolo ospizio di Pau d'Alho 67 recando con sé varie suppellettili sacre appartenenti alla chiesa della Penha; e infine p. Gioachino da 62 Copia del decreto è conservata in ACP, III, 27. Il Guennes da Silva Mello così commenta il gesto del governo: « Esse celebre decreto que, sem contestaçiio, deshonra os nossos annaes, foi mais urna das provas que sempre attestaram o re– galismo mais desenfreado e o recalcitramento do nosso governo, sempre disposto a ferir aquella que abraçou corno religiào do estado e à qual deve o Brazil a esta– bilidade de suas instituçoes e o desenvolvimento, que se tem manifestado na antiga colonia ». Ligeiros traços, 62. 63 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Cap,;,chinhos, 20.0. 64 Mappa dos Missionarios, ACP, XI/1 (avulso), 16s. 65 Ligeiros traços, 63. Da un documento conservato all'archivio della Penha si deduce che p. Gioachino, ritornato nel frattempo superiore interino, per scongiurare la procella sia per sé come per i suoi religiosi, era ricorso alla protezione del console di Napoli a Pernambuco. ACP, III, 28: copia della lettera indirizzata dal console di Napoli al presidente della Provincia di Pernambuco in data 23 marzo 1832. Forse è in seguito a questo intervento che, essendosi già dispersi gli altri re– ligiosi, il presidente pernambucano in data 18 maggio 1832 permetteva a p. Gioa– chino di richiamare alla Penha uno dei missionari. Ib., 29. Ma la vicenda si con– cluse nel modo esposto nel testo. 66 Repertorio a Fundaçiio, ACP, III/6, 22v. P. Angelo Maurizio, giunto nel Brasile nel 1796, dopo aver predicato missioni « volanti » ai fedeli, nel 1803 era stato mandato ad aiutare p. Vitale da Frascarolo, o meglio a supplirlo, negli aldea– menti di Game 1e ira e J a ca r é. In seguito si spostò verso l'interno del Ceara e poi in B a ix a V e r de (Pernambuco) dove costruì l'ospizio che gli servì di dimora, mentre catechizzava gli fndios, e che alla sua morte fu dal governo requi– sito. ACP, III, 17. 0 7 Si veda a p. 187.

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