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VICIS'SITUDINI DELLE PREFETTURE 195 nacce di soppressione che correvano allora nella capitale pernam– bucana, inviò l'immagine a Napoli, dove venne ben presto cono– sciuta e venerata sotto il titolo di « Madonna del Brasile » 59 • Dopo di lui il governo della prefettura passò per un biennio a p. Paolo da Genova (1829-1831); ma la tempesta temuta era ormai prossima a scatenarsi perché, se già da alcuni anni le diffi– coltà mosse da elementi anticlericali del Consiglio provinciale an– davano aumentando contro i religiosi in generale 60 , contro i mis– sionari cappuccini in particolare l'odio settario cresceva a di– smisura61. All'abdicazione di Dom Pedro I la Camera di Pernambuco, sobillata dai soliti elementi massonici, formulò una serie di accuse contro i cappuccini e avanzò richiesta per la loro espulsione al governo della Reggenza. In quest'ultimo figurava allora come quar– to esponente Diogo Antònio Feij6 che era anche ministro della Giustizia e che, ovviamente, non stette molto a indagare sulla ve– ridicità o meno di tali accuse se in data 25 agosto 1831, e cioè cin– quanta giorni dopo l'assunzione del ministero, firmava il seguente decreto: « La Reggenza in nome dell'Imperatore Dom Pedro II sancisce e ordina l'esecuzione di quanto stabilito dall'Assemblea Generale su proposta del Consiglio della provincia di Pernambuco: 1 °) E' proibita nella provincia di Pernambuco l'associazione dei missionari cappuccini italiani. 2 °) La casa da essi abitata passa ad essere l'asilo 59 L'immagine fu da prima esposta alla venerazione dei fedeli nella chiesa del convento di S. Eframo Nuovo (Napoli), poi nel 1867, per la soppressione del con– vento ordinata dal governo italiano, in quella del convento di S,, Eframo Vecchio, pure in Napoli. Cf. BONAVENTURA (GARGIULO) DA SORRENTO, I conventi cappuccini della Provincia di Napoli, 37, 54. Sul motivo del suo trasferimento a Napoli vi sono discordi pareri. Fidelis de Primerio (Capuchinhos, 200) dice che la vera ragione sfugge. Una nota manoscritta dell'archivio provinciale dei cappuccini di Napoli in Piedigrotta afferma che p. Gioachino inviò l'immagine a Napoli nel 1828 « per sottrar– la a selvaggia persecuzione ». Cf. APCN, 3/3, 2. Bonaventura da Sorrento scrive (I cappuccini delta. Provincia monastica di Napoli, 29) invece che si tratta di « re– galo» fatto dal missionario alla città partenopea. Pareri anche più discordi si hanno intorno all'origine della miracolosa immagine: secondo alcuni essa sarebbe stata scolpita da un indio dietro suggerimento e indicazioni del celebre gesuita e missionario brasiliano, p. Anchieta; ma, nulla di sicuro. MODESTO REZENDE DE TAU– BATÉ-FIDELIS MOTTA DE PRIMERIO, Os missionarios capuchinhos, 104ss. - A Napoli l'im– magine « ebbe tempi di entusiastica venerazione e operò molti prodigi, specie nelle epidemie coleriche, tanto che gli abitanti del Molo Piccolo, dopo aver ricorso a Lei durante una grande epidemia (1836) ed essendone stati liberati subito, la traspor– tarono dalla chiesa di S. Eframo Nuovo e le fecero una festa solennissima nel loro rione, la prima festa che ricevette dacché era stata dal Brasile trasportata a Na– poli». Nel 1840 la venerata immagine fu miracolosamente salva da un incendio che distrusse la chiesa di S. Eframo Nuovo; l'anno dopo venne solennemente in– coronata dal Capitolo Vaticano (14 novembre 1841). Cf. APCN, 3/3, 2; BONAVENTURA (GARGIULO) DA SORRENTO, I conventi cappuccini della Provincia monastica di Nai– poli, 47. - Noteremo in fine che, diffusasi in Brasile la notizia dell'esistenza di questa sacra immagine per articoli e pubblicazioni che a lungo ne parlarono, sia nel 1924-25 come ancora recentemente nel 1955, furono compfuti passi per il ritorno dell'im- magine nella sua patria d'origine. APCN, 1/3, 4. · 6 <1 Cf. J. DO CARMO BARATA, liistoria ecclesiastica de Pernambuco, 92ss. 61 Si vedano vari documenti in ACP, III, 18-31.
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