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192 PRIMO IMPERO E REGGENZA (1822-1840) sità concludendo che la prova più evidente dell'innocenza dei mis– sionari si aveva proprio in quei giorni allorché, diffusasi la no– tizia delle calunnie lanciate dall'odio settario, il popolo traeva alla chiesa della Pietà per testimoniare ai missionari la propria stima e venerazione e inoltre dava abbondanti elemosine per il compimento dei lavori tuttora in corso e per il sostentamento dei religiosi. Gli stessi calunniatori erano stati smascherati sia in privato che in pubblico' 16 • Questa lettera di p. Ambrogio ebbe ripercussioni favorevoli fugando interamente le ombre gettate sui missionari dal Consi– glio cittadino. Nel settembre dello stesso anno (1824) il ministro dell'Impero Maciel da Costa comunicava al prefetto che l'inno– cenza dei cappuccini era largamente provata e che l'imperatore era rimasto oltremodo soddisfatto nell'apprendere la stima da essi goduta in Bahia; soggiungeva di sperare che, animati da sempre maggior zelo per il moltiplicarsi delle calamità, avrebbero conti– nuato la loro opera di bene insegnando indefessamente « quella dottrina evangelica che tanto perfettamente collima con la felicità dello Stato » 47 • Fu così risolto il grave incidente e il prefetto poté terminare la costruzione della chiesa che per la sua capacità, la novità dello stile e il gusto artistico dell'insieme, parve una realizzazione mi– racolosa in tempi tanto di:fficili' 18 • P. Ambrogio pensava però anche a un rafforzamento della missione procurando di rinsanguarla con nuovo personale; il 12 febbraio 1825 rivolgeva supplica al– l'imperatore domandando che venissero richiesti in Italia altri 9 missionari da impiegarsi nella catechesi indiana e nelle missioni al popolo. Sembra che la segreteria di Stato accogliesse la doman– da perché, in effetto, l'anno dopo approdavano al Brasile 5 ov– vero 6 sacerdoti e 1 fratello laico; ma, dato il maggior bisogno 46 Si veda il doc. 36 in App. II, 485ss. 47 Gf. Lib,·o Mastro: ACE, Font,; mss. 1/1, 38, dove è riportato il documento del ministro cha raca la data del 27 settembre 1824. 48 Il Pereira riporta questi dati: « No começo do seculo XIX, entrando ella [a igreja] a arruinar-se, animado pela religiosidade da populaçao que crescia, o pre– feito Fr. Ambrosio de Rocca, auctorizado a fazel-o por aviso regio de 18 de janeiro de 1809, derribou-a logo até os alicerces, e poz maos a construir outra mais vasta e artistica, auxiliado poderosamente na obra, come attesta Accioli, pelo muito con– siderado religioso Fr. Anchanjo de Ancona. Ao cabo de quinze annos estava aca– bado o novo templo, de solidas paredes da grossura de um metro, dividido em tres naves, tendo a do centro 16 metro de altura e 8 e 60 centimetros de largura e 44 de comprimento, e as lateraes 4 metros e 50 centimetros le largura cada urna; co– roado por um bello zimborio, guarnecido exteriormente de espessas laminas de chumbo; com sacristia espaçosa, urna crypta para deposito de urnas funerarias, e elegante campanario de dois sinos. O periodo inicial dos trabalhos foi enluctado por um desastre: em 1811, quando os pedreiros desmanchavam o arcabouço do antigo edificio, pesada trave cahiu sobre o leigo Fr. Bernardino de Cingoli, que descuidada– mente passava ao pé, e do terrivel golpe morreu tres horas depois o exemplar e estimado religioso ». Os relìgiosos capuchinhos da Bahia, 64s. Si vedano anche FIDE– LIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 159; GREGORIO DE s. MARINO, Os capuchinhos na Bahia, in Anais IV, 518ss; e LUCAS DE MONTERADO, Convento e lgreja da Piedade, 21ss, dove son raccolti diversi giudizi di competenti.
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