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VICISSITUDINI DELLE PREFETTURE 191 prefettura per 37 anni consecutivi e trascorse in Brasile quasi mezzo secolo morendo in concetto di santo religioso nel 1843 a Bahia, era prefetto dal 1802 e, pur attendendo a un fruttuoso ministero tra il popolo, aveva dedicate le sue energie alla costru– zione della nuova chiesa della Pietà e all'ingrandimento dell'ospi– zio, lavori iniziati nel 1809 col valido aiuto di p. Arcangelo da Ancona 4°. Sfortunatamente la capitale bahiana, saldamente in mano del generale portoghese Madeira de Mello 41 , divenne con l'indipenden– za teatro di lotte accanite che esacerbarono gli animi della popola– zione contro gli stranieri e specialmente contro i portoghesi 42 • Alcuni elementi esaltati fecero allora pressione sul Consiglio delle città per l'espulsione dei religiosi e il Consiglio, il 27 dicembre 1823, chiedeva all'imperatore che facesse espellere dal Brasile i carmelitani scalzi e i cappuccini « perché stranieri e dimostratisi nemici dei brasiliani sul pulpito e nel confessionale» durante le lotte per l'indipendenza 43 • La situazione era grave per le odiose calunnie lanciate contro i missionari e, atteso il momento, era facile prevedere l'esito del– la richiesta. Ma fu allora che p. Ambrogio, rispettosamente ma con fermezza come richiedeva la giustizia, inviò all'imperatore una nobile lettera che porta la data del 25 gennaio 1824 44 • In essa il prefetto, dopo aver segnalato che i missionari erano solo in numero di 9, di cui tre occupati nelle catechesi dell'interno e cioè i pp. Apol– lonio da Todi, Alberto da Fontanà e Ludovico da Livorno, mentre gli altri attendevano al ministero nella città e dintorni 40 , assicura che tutti son pronti a ritirarsi in Europa se ciò è necessario per la pace e la tranquillità del paese, ma non possono tollerare le ac– cuse a cui son fatti segno ingiustamente. E qui, esaminando i vari addebiti del Consiglio cittadino, ne dimostra l'inconsistenza e fal- ' 0 Per il rifacimento della chiesa p. Ambrogio ottenne il beneplacito regio in data 18 gennaio 1809. C:f. Annaes da Bibliotheca Nacional XXXVII, num. 26.340. L'ospizio acquistò una nuova ala fatta costruire, a sue spese, dal re di Portogallo Giovanni VI. 41 Questo comandante portoghese si rese padrone di Bahia con accanita lotta combattuta il 19 febbraio 1822 tra portoghesi e brasiliani. Cf. M. DE VEIGA CABRAL, Hist6ria do Brasil, 249s. 42 Cf. R.. GALANTI, Compendio de historia do Brasil IV, 145, 150ss. 160. 18lss. 43 Cf. [B. PEREIRA], 0s relìgiosos capuch-inhos da Bahia, 65s. L'autore scrive te– stualmente: « Em 1823, proclamada a independencia do Brasi!, exaltaram-se os animos por demais, lavrou em certo circulo uma especie de jacobinismo ». 44 Cf. Libro JJfostro, ACB, Fonti mss, 1/I, 35; APN, Memorias II, 104ss. 4 u Da un documento contemporaneo, riportato dal Libro Mastro, risulta che i missionari sacerdoti erano però soltanto 6; oltre ai tre occupati nell'interno della ::irovincia, si avevano i pp, Ambrogio da Roccacontrada, prefetto, Pierluigi da Serra– -,ezza e Arcangelo da Ancona, i quali, « dopo d'essersi sovente recati qua e là :nissionando nell'interno della provincia, stanno attualmente nell'Ospizio in servigio della città e della Chiesa, prestandosi continuamente nella amministrazione dei sa– cramenti e nell'assistenza degli infermi, il perché in questo Ospizio sono assoluta– mente necessari tre o quattro confessori stante il sommo concorso della Chiesa, che è forse la più frequentata della Bahia ». ACB, Fonti mss. 1/I, 15.
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