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CARATTERI GENERALI DEL PERIODO 179 genti sforzi e sacrifici da parte dei missionari, cozzando pure con– tro altre avverse circostanze, ottenessero talora modesti risultati Secondo la legge, compito del direttore generale era quello di coordinare l'attività svolta nei. singoli aldeamenti e di sorvegliarne lo sviluppo; egli fissava l'ubicazione per ogni r id u zio ne, de– marcava la terra che spettava per legge agli indios 43 , compiva di tempo in tempo i necessari sopraluoghi e informava annualmente il governo sulla condizione della catechesi nella sua provincia se– gnalando l'opportunità di nuove creazioni e sollecitando aiuti. Il direttore particolare invece governava civilmente il proprio aldeamento e, poiché gli aborigeni erano considerati dei minorenni, le sue funzioni• dovevano essere quelle d'un padre, arhministran– do e spendendo saggiamente i mezzi forniti dal governo, proteg– gendo i suoi dipendenti contro la cupidigia dei re g a t 6 es••, ad– destrandoli al lavoro e alla convivenza pacifica, dirimendo le liti che scoppiavano ne1l'aldea ovvero fra tribù e tribù, in una parola procurando, d'accordo col missionario, tutto il bene possibile dei primitivi per condurli insensibilmente alla civiltà. Ma la catechesi laica, come si è detto, doveva in molti casi rivelarsi una vera truffa ai danni dell'amerindio ed anche del– l'erario pubblico che profuse somme ingenti senza apprezzabili risultati. Tolta 1a carità cristiana che s'informa a un principio soprannaturale, vien meno la forza per il sacrificio che è connes– so con questa missione e allora subentra l'interesse con i suoi compromessi con la giustizia. Già l'Eschwege, profondo conoscitore del Brasile per i lunghi anni che vi trascorse, scriveva che i direttori civili mostravano verso gli indios « la più grande avarizia e doppiezza e dimenticavano i più elemen– tari doveri di umanità; si facevano da essi servire come se fossero degli schiavi, li bastonavano e, quando essi stessi non li privavano di ogni cosa, permettevano che venissero sfruttati dai colonizzatori che abitavano vicini alle aldee. Questi ultimi, in genere, maltrat– tayano gli amerindi in mille modi, derubandoli dì quel poco che 30 novembre 1856); M: 1, I, 5 (lett. di p. Mariano da Bagnaia al commissario ge– nerale, da Bom Gonselho (Basso Paraguai) in data 15 febbraio 1851); T: 1, I (lett. di p. Timoteo da Castelnuovo al commissario generale, dall'aldeamento de S. Pedro de Alcantara sul fiume Jatai in data 9 giugno 1863). 43 Un A 1 v a r a o disposizione regia del 23 novembre 1700 stabiliva che ad ogni aldeamento o «riduzione» si dovesse dare una lega quadrata (chilometri 6 per 6) di terreno, destinato al sostentamento degli indios ivi catechizzati; tale di– ~posizione fu poi mantenuta anche sotto l'Impero. Cf. F.A. PEREIRA DA COSTA, Anais Pernambucanos II, 79. 44 Regata o è il nostro « rigattiere», ambientato però nel Brasile del se– colo scorso. Contro questa genia di commercianti che, in generale, sfruttavano in □odo indegno i primitivi (si veda a p. 181 quanto affermava il ministro dell'agri– coltura nel Relat6rio del 1866), i missionari dovettero sostenere lotte accanite e, spesso, senza risultato. Come vedremo più avanti, varie furono le catechesi abban– donate per colpa di questi truffatori che giunsero anche ad attentare direttamente alla vita dei missionari.

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