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CARATTERI GENERALI DEL PERIODO 177 scontrarsi, e quindi a soffrire, col predominio della massoneria. A prescindere dalla celebre « questione dei vescovi », in cui il primo implicato fu il cappuccino Dom Vital Maria Gonçalves de Oli– veira 3 1, altri fatti positivi testimoniano l'opposizione e le diffi– coltà frapposte al lavoro dei missionari dalla setta anticattolica e anticristiana: tali, ad esempio, il processo intestato nella capi– tale del Goias contro p. Savino da Rimini32, l'appoggio dato alle ingiuste pretese dello pseudoerede maragnense sull'ospizio di s. Giacomo Minore nella capitale del Maranhao, appoggio che portò alla perdita dello stesso ospizio 33 , le accuse mosse contro p. Pelino da Castrovalva, missionario tra i Mun d u r u c u s dell'Alto Ta– paj6S34. Ma, per quanto rivelatori, questi fatti rimangono sempre nella sfera di singoli episodi. E' l'atteggiamento generale della setta nella sua dichiarata avversione alla Chiesa e alla sua benefica azione nel mondo che merita d'essere sottolineato: invero, se missionari sperduti nei lontanissimi « aldeamenti » furono ab– bandonati a se stessi privi di ogni mezzo e conforto, se fiorenti catechesi create con indicibili sforzi morirono sul nascere per mancanza del necessario appoggio del governo e del consiglio dei superiori che erano tenuti estranei all'attività dei loro sudditi, se il ministero ambulante e parrocchiale tra i fedeli subì soste e mortificazioni oppure si vide privato della sua naturale effica– cia per calunnie fatte abilmente circolare, in tutto ciò non fu estranea la longa manus della massoneria che si era infiltrata in molti gangli del potere e, di volta in volta, conduceva campagne di scristianizzazione cattolica nel paese oppure boicottava e impe– diva il naturale espandersi dell'apostolato e del proselitismo cat– tolico35. 4. - CATECHESI LAICA Tipico fu l'atteggiamento della massoneria a riguardo della catechesi indiana (che occupa nel periodo una parte importante) 31 Si veda sopra la nota 19, con relativa bibliografia, e la nota che dedichiamo a questo campione della chiesa brasiliana a p. 438s. 32 Questo processo ebbe luogo il 4 febbraio 1874 essendo, il missionario, « ac– cusato di aver massacrato degli indios innocenti sull'Araguaia »; ma non fu che « una montatura della massoneria, avversa all'opera della catechesi missionaria». P. Savino si difese demolendo con abbondanza di prove le « inconsistenti accuse formulate dal livore massonico ». Copia manoscritta del processo si conserva in ACM 1: A, 5 (una quarantina di pagine); si veda anche SAVINO DA RIMINI, Tra i selvaggi dell'Araguaya, 148ss. 33 Si vedano le note dedicate all'argomento a p. 227s. 34 Sull'apostolato indiano di questo missionario, le sue innumerevoli peripe– zie, le lotte che dovette sostenere contro i reoatoes in difesa degli indios del Ta– paj6s e della sua catechesi durata circa un decennio (1870-1880), infine le calunnie di cui fu fatto oggetto, si vedano le memorie da lui lasciate, pubblicate a puntate in Annali Francescani e poi raccolte nel volume: Un 1nissionario nel Brasile, Mi– lano 1884. 36 Cf. JULIO MARIA, O Catolicis1no no Brasil, 182ss, e, in generale, le opere già citate del Vilhena de Moraes, dello Jann, dello Jaeger, del Pires, del Badar6, dello Knabenbauer e di altri. 12. - Attività 1nissionaria.
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