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L'OPERA MISSIONARIA TRA GLI INDIOS 167 connesso ministero. Dopo altri incarichi di missioni ambulanti in cittadine rivierasche dell'Amazzoni, nel 1804 egli tornò a Belem e qui, d'accordo c.ol vescovo e col governatore, studiò il modo per stabilire nella città un ospizio di missionari, che avrebbe dovuto diventare la sede di una nuova prefettura apostolica, mentre i religiosi avrebbero atteso al ministero ambulante nella stermi– nata regione e inoltre fondate catechesi indiane dove più urgeva il bisogno. D. Manoel de Almeida Carvalho non solo diede il suo parere favorevole, ma compì i passi necessari presso il nunzio di Lisbona, mons. Lorenzo Caleppi, mentte il governatore li com– piva presso la corte. Così la proposta venne accolta è s'intavola– rono trattative presso la S. Sede. Propaganda accettò di buon grado che fosse aperta una mis– sione nel Para e nel 1806 inviava il primo gruppetto di cappuc– cini e cioè p. Pietro da San Pietro, in qualità di prefetto, e p. Bo– naventura da Prato. Giunti a Belem, i missionari si misero al lavoro assumendo la cura spirituale della chiesa dello Spirito San– to e, accanto ad essa, incominciando la fabbrica dell'ospizio. Poi– ché già si studiava il piano di una penetrazione verso l'interno, l' 11 dicembre 1806 il prefetto apostolico richiedeva a Propaganda un altro gruppetto di missionari, composto da almeno tre sacer– doti e un fratello laico. La missione pareva dunque ben incam– minata quando i religiosi, quasi all'improvviso, si videro costretti a partire adducendo a pretesto la mancanza del necessario bene– placito regio. Questo improvviso abbandono del Para e definitivo ritiro dei missionari sa piuttosto di mistero dopo che, come si è veduto, la stessa corte si era interessata per avere i missionari. A meno che si tratti di brusco cambiamento negli umori della corte, forse in ciò ebbero peso i turbamenti politici e religiosi determinati dalle guerre di Napoleone I che ormai lottava apertamente contro la Chiesa e si preparava a invadere il Portogallo. Del resto il personale missionario, causa le varie soppressioni religiose, in– cominciava a scarseggiare anche nelle altre prefetture e difficil– mente sarebbe stato reperibile in quantità sufficiente per dare un decisivo impulso alla nascente prefettura amazzonica. P. Pietro con il suo compagno, dopo aver raggiunta Lisbona, sarebbe stato destinato a Rio de Janeiro 140 • b) Ma t o Grosso. - Verso la fine del periodo, e cioè nel 1818, un ciclo di attività reduzionistica s'inizia tra gli indios del Mato Grosso ad opera dei due missionari, p. Giuseppe Maria da Macerata e p. Angelo da Napoli, che, sull'inizio di tale anno, per - ordine del ministro Thomaz Antonio de Villa Nova Portugal ri– cevevano a Rio diversi oggetti necessari alla progettata catechesi 14 ° Cf. P. SAVIO, Nota d'archivio, in L'Italia Frana. 7(1932) 311-13; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuahinhos, 229.

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