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166 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA sione cappuccina: « La vecchia aldea di p. Tomaso è oggi una delle più belle città dello Stato di Rio de Janeiro » 136 • e) Altri aldeamenti'. - Da Sao Fidelis e da Sao José de Leonissa (Itaocara) presero impulso altri tentativi di riduzioni che, per circostanze diverse, non raggiunsero l'importanza delle riduzioni-madri. Secondo p. Giuseppe da Castrogiovanni, accanto ad altre tribù di C or o ad o s e P uri s , entrarono nel raggio dell'azione missionaria anche tribù di Xop o t 6 s e forse di altri indios, sparse nella zona e che più tardi formarono i nuclei se– condari di Mu r i a é , T a b a ti n g a , S a o F e 1ix e F r e c h e i - ras: « tutti questi pòveri selvaggi - scrive il citato autore - furono evangelizzati e civilizzati dai nostri missionari che, come padri amorosi e pazienti maestri, li chiamarono al consorzio ci– vile e alla conoscenza delle virtù evangeliche » 137 • Ma qui già entriamo nel periodo successivo 138 • 7. - TENTATIVO PARAENSE E AVVIO CATECHETICO NEL MATO GROSSO Prima di concludere questo capitolo accenneremo a due altre regioni del Brasile dove, in questo periodo, si ebbero tentativi e avvii di catechesi che, se riusciti, avrebbero sensibilmente allar– gata l'attività dei missionari nella prima metà del secolo XIX, e cioè: il bacino dell'Ama z z on i e il Ma t o Grosso. a) Para-Amazzonia. - Nel 1803 p. Francesco da Alba, missionario in Rio de Janeiro dal 1791, forse su richiesta del ve– scovo del Para D. Manoel de Almeida Carvalho (1794-1818), rag– giunse Belem con il compito di accompagnare in sacra visita l'or– dinario della vastissima diocesi che abbracciava tutto il bacino amazzonico: 109 parrocchie di cui taluna assai più estesa del Portogallo ma con una popolazione complessiva, secondo i calcoli d'allora, di soli 75.000 abitanti e in più 10.000 indios, tuttora pa– gani, che vagavano dispersi per le sterminate foreste1 39 • Il missionario accompagnò il vescovo nella visita pastorale sobbarcandosi al peso della predicazione preparatoria e all'altro 136 Itaocara anUga aldeia de Indios, 280. Oltre all'opera qui citata, dedi– cata all'aldeamento fondato da p. Tomaso, si vedano: GIUSEPPE DA C'.ASTROGIO– VANNI, Notizie storiche, 40ss; CLEMENS A TERZORIO, Manuale historicum, 322ss; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 219s; J.N. DE SouzA SILVA, Mernoria, historioa, e doc:umentada, in Rev.Inst.Hist.Geogr.Brasil. 17(1854) 233ss; Doria EsCRAGN0LLJiì, Terra Fluminense, 63s. La fonte principale è però data anche qui dal libro di cro– naca dal titolo: Aldeia da Pedra (Itaocara), in Anais (Annaes) Franciscanos 24(1936) 153-56. 174-76. 195ss; 25(1938) 19s. 58-60. 121-24. 141-44. 162-64. 1 37 Notizie storiche, 39. 13s Si veda a p. 211ss. 139 Seguo, per questi dati, Fidelis de Primerio (Capuchinhos, 229) che, a sua volta, si basa sulla Nota d'archivio, in L'Italia Frane. 7(1932) 311. Tuttavia il nu– mero dato per gli indios sembra assai piccolo se si pensa che, circa 90 anni dopo, erano valutati in centinaia di migliaia. Cf. H. SCHURTZ, Katechismus der Viil– kerkunde, 54ss.

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