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162 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA tentava di riavere la catechesi; ma i suoi sforzi rimanevano senza risultato 12 1. c) S. Fide li s. - Maggior fortuna ebbero invece alcune ri– duzioni indiane fondate negli ultimi decenni del secolo XVIII e nei primi <lel secolo XIX tra gli indios C or o ad o s e P uri s della capitaneria di Rio de Janeiro, e precisamente lungo il corso del fiume Paraiba e dei suoi affluenti : esse furono almeno 6, di cui le due principali si svilupparono nelle moderne cittadine di Sao Fidelis e Itaocara situate nello Stato di Rio de Janeiro. I fondatori di Sao Fidelis furono i pp. Angelo Maria da Lucca e Vittorio da Cambiasca, giunti a Rio rispettivamente nel 1780 e 1778 e dedicatisi, come si esprime il cronista, « a travagliosa ed attiva vita di missione» che durò, per il primo, 32 anni, per l'altro 37 122 • Questi due missionari, con la benedizione del prefetto apostolico e l'approvazione del viceré D. Luiz de Vasconcellos e Souza, il 5 settembre 1'781 lasciarono Rio de Janeiro incammi– nandosi verso le rive del Paraiba che raggiunsero a Campos; di qui essi si spinsero lungo il corso del fiume, fin che arrivarono in un luogo completamente selvaggio, detto Gambòa, dove s'incontrarono in una trentina di indios Cor o ad o s che li accolsero con dimo– strazioni di gioia 123 • Costruita una capanna, che provvisoriamente doveva servire da cappella, celebrarono la prima messa nel luogo nella prima domenica di Avvento del 1781. La località scelta per l'aldeamento fu la riva destra del Pa– raiba, a una cinquantina di chilometri a monte della città di Cam– pos. Sparsasi notizia dell'arrivo dei missionari, altri indios accor– sero dai luoghi vicini così che si venne formando un agglomerato di capanne piuttosto cospicuo. I due religiosi, mentre addestravano i primitivi alla coltivazione dei campi e ad altre attività neces– sarie per lo sviluppo dell'aldeamento, diedero principio alla cate– chesi vera e propria costruendo una piccola chiesa dedicata a s. Fedele da Sigmaringen, missionario cappuccino della Svizzera e protomartire di Propaganda Fide 12 4, approntando un modesto ospizio dove apersero una scuola e dando vita a tutte quelle ini– ziative che si richiedevano per la civilizzazione degli aborigeni. 121 Compendiosa noticia, loc.cit., 77s. Si veda anche J.N. DE SoUZA SILVA, M~– moria historica e documentada, in Rev.Inst.Hist.Geogr.Bmsil. 17(1854) 218ss; Doria EscRAGNOLLE, Terra fluminense, 19. izz Per notizie particolareggiate sui due missionari si veda la bibliografia ci– tata più avanti alla nota 129. 123 Gli fndios avevano in antecedenza espresso il desiderio di essere « aldeati »; alcuni di essi, venuti a Rio, erano rimasti ben impressionati dall'accoglienza avuta dalle autorità e, ritornati alla selva, avevano animato i compagni ad accettare la catechesi. - I Coro ad o s, scrive il Magalhaes, « receberam esta designaçao em virtude do costume de usarem o cabelo em forma de coroa. Sao os caingangs ou camés, a fami!ia mais meridional dos gues ou ges, que habitava as margens do Pa– rana e Uruguai, onde hoje ainda se encontram alguns remanescentes ». Dicionario Enciclopédico Brasileìro, 485. 124 Fu massacrato dagli eretici il 24 aprile 1622. Cf. MELCHIOR A POBLADURA, Historia generalis I/1, 270s. Si veda sotto la nota 130.

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