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L'OPERÀ MISSIONARIA TRA GLI INDIOS 159 stero ambulante e, penetrato fra le tribù selvagge, le ammansì e in due anni di ardua fatica e privazioni riuscì a concentrarle nei due aldeamenti di O1ho d' A g u a da Game le ira e di J a - ca r é, dove costruì due cappelle, provvide gli indios degli attrezzi necessari e avviò la coltivazione dei campi per ottenere il neces– sario sostentamento 101 • Della sua opera il missionario parla in alcune lettere indi– rizzate, tra il 1802 e-il 1804, al vescovo di Pernambuco che fungev;;i pure da governatore interino. In quella del 7 settembre 1802, spé– dita da Jacaré (Serra Negra), scrive fra l'altro: « Se questo mio sforzo sortirà il suo buon effetto, come spero nel Signore, con i 78 indios Voué e Umao che aldeai l'anno scorso in Olho d'Agua da Gameleira e con questi 114 Pipip6es e 50 e tanti Xoc6s che spero di aldeare in questo luogo (Jacaré), si tratta di circa 300 feroci pagani conquistati, con la grazia divina, al ser– vizio ·di Dio e di sua Altezza reale » 108 • In altra lettera, del 10 gennaio 1804, il missionario dava altri particolari sul proprio operato e, indirettamente, rivelava la stima e l'affetto che gli indios portavano ai missionari, smentendo in modo clamoroso le falsità e calunnie inventate dai poveri servi di Pombal, tipo il sergente maggiore J eronimo Mendes da Paz: « Vostra Eccellenza può ormai star certa che in tutta la diocesi e vastissima capitaneria di Pernambuco non vi sono più indios bravos che possano recar danno alle popolazioni... Occorre però che Vostra Eccellenza Rev.ma raccomandi a Dio questi infelici perché abbiano a perseverare, giacché è nota la loro grande incostanza: essi non vogliono per parroci se non i Padri della Penha » 109 • Il vescovo di Pernambuco seguì il consiglio del missionario perché, ritiratosi p. Vitale a motivo della grave malattia che lo aveva colpito, vi mandò da prima p. Angelo Maurizio da Nizza e poi p. Giuseppe da Codrongianus 110 • 6. - CATECHESI INDIANE DELLA PREFETTURA DI RIO Se si escludono due tentativi reduzionistici, rispettivamente in Rio Grande do Su 1 e in Rio de Janeiro, l'attività in– diana della prefettura di Rio incominciò regolarmente solo a par– tire dal 1780, e cioè dopo il tramonto del Pombal. Qui, come a Pernambuco, andate perdute le catechesi fondate dai cappuccini francesi, i missionari dovettero riprendere la loro opera in terreno vergine, ossia tra indios ancora estranei sia alla civiltà come alla evangelizzazione. Il che, in fondo, si rivelò elemento positivo perché 107 Si veda il doc, 33 in App. II, 475s; GUENNES DA SILVA MELLO, Ligeiros tra• ços, 59; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 173, 374 (l'autore erra però dando la data del 1804 per la fondazione delle due aldee). Altra documentazione si trova in AHU, Papéis avulsos. Pernwmbueo, mç. 1802, 10 luglio 1802. 1 0 8 Cf. Rev.Inst.Ceami, 27(1913) 210. 1 09 Jb., 212. 11 0 Cf. ACP, III/6, 39r-v.

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