BCCCAP00000000000000000000920
150 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA sformandolo radicalmente e portandolo a un notevole grado di sviluppo religioso e civile. « E' incredibile - scrive il Repertorio - ciò che egli operò tanto nell'istruzione religiosa come nell'educazione civile degli in– dios; li trasformò completamente incivilendoli e istruendoli come qualsiasi altro nazionale, tanto da destar meraviglia; inoltre costruì o terminò la chiesa, edificò l'ospizio, diede all'aldea belle strade così che essa appariva tra le più linde; per la chiesa ottenne cam– pane, organo e molti ornamenti preziosi, come si può vedere nell'in– ventario » 64 • P. Antonio Maria fu di volta in volta aiutato da qualche confra– tello, come p. Giuseppe da Calvatone (1736) e i fratelli laici Do– menico da Albano e Bernardo da Mornese 65 • Pi a n c 6, nel cosiddetto Boqueirao o Curema, di indios «Ta– puias» e dedicata alla Madonna del Rosario 6 6, venne «affidata» ai cappuccini nel 1732, il che, tuttavia, non deve trarre in inganno perché, tolta la piccola chiesa, vero aldeamento non esisteva, dato che gl' indiani vagavano tuttora nella zona senza un nucleo centrale di abitazioni. I missionari che passarono per questa ca– techesi, come p. Felice Maria da Modena (1732-35), Giovanni An– tonio da Tagliuno (1735-41), Giuseppe da Calvatone (1741-51), crearono una vera «riduzione» con nuova chiesa (costruita da p. Giuseppe da Calvatone), ospizio per il sacerdote, piazza cen– trale, vie e abitazioni per gli fndios, così da incamminare la cate– chesi a una civile borgata. II 4 ottobre 1753, verso le 9 del mat– tino, morì in questa missione p. Gianfrancesco da Palermo (1748- 53), « missionario - scrive il Repertorio - di singolare purezza di costumi, molto esemplare e zelante » 67 • B re j o, dedicata all'Immacolata Concezione, di indios Fa– gundes, passò ai cappuccini nel 1737 con piccola cappella coperta di paglia e senza ospizio: gli indios erano però già addomesticati. Anche qui fu costituito un vero aldeamento con abitazioni per gl' indigeni, chiesa e piccolo ospizio, rifatti completamente dopo un furioso incendio che distrusse ogni cosa. Dato il grande numero di indiani ·che componeva questa «riduzione», generalmente ri– siedettero in essa contemporaneamente due sacerdoti; tra essi ri– corderemo p. Giovanni Antonio da Tagliuno, Giacinto Francesco da Genova, che vi morì nel 1743 68 e Giambattista da Ferrara, mis- 64 Ib., 34v. 65 Questi due fratelli, rispettivamente della monastica provmcia di Roma e di Genova, furono missionari in Brasile il primo dal 1740 al 1748, l'altro dal 1742 al 1750. Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 370; ACP, XI/1 (avulso), dove è detto che fra Bernardo « morreu neste Hospicio ». 66 Cf. lnformaçao Geral da Capitania de Pernarnbiwo 1749, 303. 67 Cf. ACP, III/6, 34v-37r. P. Giovanni Antonio da Tagliuno, nominato nel testo, appartenne alla monastica provincia di Brescia e fu missionario in Brasile poco meno d'un decennio (1735-44). 68 Ib., 37r. Secondo Francesco Zaverio (I cappuccini genovesi I, 149) questo missionario sarebbe morto nel 1749 nell'ospizio della Penha.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz